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Conte incontra Merkel: “Italia e Germania sono i Paesi che più lavorano all’accordo sui migranti”

Italia e Germania condividono un “impegno congiunto per affrontare le principali sfide che ci attendono, la migrazione, il rilancio della crescita, l’occupazione, lottare contro il cambiamento climatico, completare la governance dell’Ue, il negoziato sul bilancio, la Brexit e il tema dell’allargamento dell’Ue”: così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa con la cancelliera tedesca Angela Merkel.
A cura di Annalisa Girardi
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Il presidente del Coniglio, Giuseppe Conte, ha incontrato a Roma la cancelliera tedesca Angela Merkel. Durante la conferenza stampa seguita al colloquio, Conte ha sottolineato che Italia e Germania condividono un "impegno congiunto per affrontare le principali sfide che ci attendono, la migrazione, il rilancio della crescita, l’occupazione, lottare contro il cambiamento climatico, completare la governance dell’Ue, il negoziato sul bilancio, la Brexit e il tema dell’allargamento dell'Ue".

Sono stati numerosi, quindi, i temi affrontati da Conte e Merkel. "Italia e Germania devono lavorare insieme per affrontare la comune responsabilità europea nel dare risposte adeguate ai cittadini. Con la Germania ci troviamo a condividere spesso obiettivi e modalità per raggiungerli, qualche volta non siamo convinti delle medesime soluzioni, ma dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione, non dobbiamo aumentare l'intolleranza e le forze disgregatrici nell'Ue", ha proseguito il presidente del Consiglio, confermando che"la Nato resta per noi un pilastro della politica internazionale".

L'acciaio e la questione Ilva

Fra le altre cose, si è toccata anche la questione dell'acciaio e del caso di Arcelor Mittal: "Ci siamo ripromessi una cooperazione per cercare di confrontarci sulle soluzioni più avanzate dal punto di vista tecnologico e condividere le conoscenze" nel settore dell'acciaio, ha comunicato Conte parlando dell'ex Ilva di Taranto. Sono quindi stati rimarcati i rapporti commerciali fra le due nazioni: "Le nostre relazioni bilaterali sono efficienti ed eccellenti, da sempre la Germania è il nostro primo partner commerciale", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

La questione Libia e il problema migratorio

Conte ha anche affrontato il tema della Libia, affermando che i due Paesi sono al lavoro affinché si arrivi a una fine degli scontri nel Paese: "Stiamo lavorando attivamente perché il buon esito della conferenza di Berlino, che mira a promuovere un  rapido cessate il fuoco e la ripresa del processo politico, possa disvelarsi appieno. Siamo assolutamente convinti su un coeso e sincero impegno della comunità internazionale per lavorare a questo risultato. Dobbiamo assicurare un processo politico perché l'opzione militare non può garantire nessuna soluzione sostenibile". Per Conte, quindi, "la stabilizzazione della Libia è un obiettivo comune e prioritario".

Sulla questione della crisi migratoria, il presidente del Consiglio ha affermato: "Voglio ringraziare il governo tedesco perché in materia di migrazioni non ha mai fatto mancare il suo appoggio. Un Paese in prima linea con un ruolo propositivo anche sull'accordo di Malta. Italia e Germania sono i Paesi che stanno lavorando più convintamente perché l'accordo Malta sia condiviso in maniera ampia".

Una posizione ripresa anche dalla cancelliera Merkel, che ha affermato: "Sono molto lieta che la nuova presidente della Commissione europea abbia già stabilito che si occuperà fortemente dell'immigrazione e della ripartizione equa delle responsabilità tra gli Stati. Trovo giusto che i rappresentanti francesi italiani e tedeschi a Malta abbiano compiuto un primo passo per invitare altri Paesi ad aggiungersi, almeno tra quelli volenterosi. È un messaggio positivo ma resta ancora molto da fare per giungere a una giusta equazione dei compiti in Europa". Sulla cooperazione con la Guardia costiera libica, Merkel ha sottolineato che nonostante questa sia "di grande importanza, è necessario parlare con  l'Alto commissario dei rifugiati e i responsabili delle Ong per fare in modo che in loco vengano garantiti i diritti che ora non lo sono".

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