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Codice della strada, che fine hanno fatto i proventi delle multe e lo stop agli autovelox selvaggi

Il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha comunicato le cifre sui comuni e gli enti locali che hanno trasmesso correttamente le relazioni telematiche sui proventi delle multe, senza però comunicare se verranno applicate (e quando) le sanzioni previste. Il deputato di Fi, Simone Baldelli, chiede se verranno comminate queste sanzioni e quando arriverà l’atteso decreto che metterebbe fine agli autovelox selvaggi.
A cura di Stefano Rizzuti
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Da una parte le mancate sanzioni per gli enti locali che non comunicano come spendono i proventi delle multe relative alle infrazioni del codice della strada, dall’altra il decreto sulla collocazione degli autovelox che ancora non arrivano. Questioni su cui il deputato di Forza Italia, Simone Baldelli, porta avanti la sua battaglia chiedendo al ministero dei Trasporti e a quello dell’Interno una doppia risposta. Per quanto riguarda i proventi delle multe una prima risposta c’è ed è quella relativa al numero di comuni che ha inviato la relazione annuale obbligatoria e quelli che, invece, ancora non l’hanno fatto. Ciò che manca, però, è sapere se e quando verranno applicate le sanzioni previste per gli enti locali. Mentre in tema di autovelox selvaggi si attende ancora il decreto sulle modalità di collocazione.

I proventi delle multe: i numeri dei comuni inadempienti

Una prima risposta, come detto, è arrivata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, che ha fornito alcuni dati elaborati con il ministero dell’Interno. In particolare si fa riferimento alla rendicontazione sui proventi derivanti da multe inflitte per infrazioni del codice della strada, che devono obbligatoriamente essere trasmesse da comuni ed enti locali. Per quanto riguarda le rendicontazioni del 2020 (quindi sui proventi del 2019), quelle pervenute sono state 6.696, quelle errate o incomplete sono state 360, mentre quelle mancanti sono 1.531. Per il 2021 (quindi sui proventi del 2020) la scadenza ultima era fissata al 10 settembre e alla data del 6 settembre le rendicontazioni arrivate sono state 5.345, con 327 errate o incomplete e 2.747 mancanti. Una volta terminati i riscontri che sono tutt’ora in corso, “si potranno attivare le procedure amministrative nei confronti dei comuni inadempimenti, propedeutiche all’eventuale segnalazione al procuratore regionale della Corte dei conti per la mancata trasmissione della relazione”.

Proprio su questo punto, però, non ci sono notizie: sulle sanzioni manca, infatti, qualsiasi riscontro da parte dei ministeri. In una nuova interrogazione proprio Baldelli chiede se verrà applicata, soprattutto per il 2019 – anno per cui la scadenza è oltrepassata da tempo – la sanzione prevista per i comuni e gli enti locali inadempienti. Il deputato di Forza Italia, in particolare, chiede se verrà applicata la decurtazione prevista corrispondente al “90% della quota di proventi delle multe per eccesso di velocità rilevate tramite autovelox”.

Codice della strada, l’interrogazione per stop ad autovelox selvaggi

Sempre Baldelli presenta un’altra interrogazione ai ministri dell’Interno e delle Infrastrutture sulle modalità di collocazione e sull’uso degli autovelox. Nell’interrogazione si ricorda come ad aprile del 2019 la commissione Trasporti della Camera abbia approvato una risoluzione con la quale impegnava il governo a inviare uno schema di decreto per l’emanazione del provvedimento attuativo sul tema degli autovelox selvaggi. A luglio del 2020 il governo ha poi comunicato che la bozza di decreto sul posizionamento degli autovelox era stata sottoposta alla Conferenza Stato-città ed autonomie locali, ma dopo i rilievi di Anci e Upi si attendeva una nuova bozza, tutt’ora mai arrivata. Motivo per cui Baldelli chiede “quando il governo ritenga di procedere all’adozione del decreto sulle modalità di utilizzo degli autovelox”.

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