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Berlusconi stoppa Toti: “Il centro siamo noi, il centro è Forza Italia”

Silvio Berlusconi risponde al presidente della Liguria Giovanni Toti, che domani a Roma ufficializzerà la nascita del suo movimento, “Italia al Centro”: “Vorrei ricordare a questi signori, e a tutti i cittadini, che il centro siamo noi, che il centro è Forza Italia”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha diffuso un video sui suoi canali social, per rispondere al governatore della Liguria Giovanni Toti, che dopo Cambiamo e Coraggio Italia ha lanciato ‘Italia al Centro', nuova formazione politica centrista che ha come base l'agenda Draghi, creata insieme a Gaetano Quagliariello nel ruolo di coordinatore. Domani a Roma il nuovo movimento inizierà la sua attività con una convention aperta a tutti i moderati.

Al Cavaliere l'iniziativa non è piaciuta nemmeno un po'. "Ho letto che domani si riunisce a Roma un cantiere per costruire il centro, il centro politico del paese. Vorrei ricordare a questi signori, e a tutti i cittadini, che il centro siamo noi, che il centro è Forza Italia", dice il leader azzurro nel video. Forza Italia, prosegue, "in Italia è un partito indispensabile, perché costituisce la testimonianza e la continuazione della tradizione liberale, della tradizione cristiana, della tradizione garantista, della tradizione europeista e dei principi e dei valori della società occidentale". 

Toti ha dichiarato ieri a Genova, in un'intervista a Massimo Giannini, lo scopo del suo nuovo progetto: "Riportare alla cultura del governo della Democrazia Cristiana". La bussola di questo percorso è il premier Draghi, che però ha già detto che non guiderà un altro esecutivo: "Draghi – sottolinea Toti – lo tirano tutti per la giacchetta, ma non so cosa voglia fare. È stato il curatore giudiziario di questo governo, che è riuscito ad arrivare alla fine. Se fa il presidente del Consiglio sono felice, adesso è un tecnico prestato alla politica che ha ridato dignità e regole al Paese agli occhi dell'estero: se riusciamo a tenere questo paradigma, Draghi il suo l'ha dato". Ma in ogni caso "prenderei il pezzo migliore dell'agenda Draghi: la cultura che ha portato al governo, lasciando cose come quelle successe gli scorsi giorni fuori dalla porta".

In merito a possibili partner Toti dice: "Bravi sindaci come Sala devono essere interlocutori per ricostruire. Serve una battaglia di ministri che funziona". Mentre da Calenda "sento cose condivisibili, ma spesso dice che vuole stare da solo…". E Matteo Renzi "tende a essere ondivago" anche se "Italia Viva ha tenuto posizioni coerenti in Parlamento".

Con Di Maio il governatore ligure si è sentito "diverse volte. Apprezzo il fatto che un leader politico che viene da un Movimento rivoluzionario una volta entrato nel governo si renda conto che debba sporcarsi le mani con la mediazione, l'arte del raggiungibile. È un ministro presente che ha dimostrato capacità di adattamento. Ci incontreremo e ne parleremo. In passato ha detto cose inimmaginabili, come l'abolizione della povertà. Quando era leader il Movimento ha fatto danni, dal termovalizzatore a Roma alla battaglia sul rigassificatore in Puglia. Parleremo: magari ora ci scopriamo gemelli e mi dirà che vuole abolire il reddito di cittadinanza". Per quanto riguarda il campo del centrodestra per Toti "all'interno del governo Draghi ci sono ottimi leghisti, come Giorgetti e Garavaglia. Molti anche dentro Forza Italia", come Brunetta o Carfagna. "Forse non tanti, ma ci sono". Su Berlusconi poi non ha dubbi: "Non finirà mai".

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