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A Cagliari la proposta di istituire il “cimitero dei feti” fa scattare le polemiche

L’idea della maggioranza di centrodestra del Consiglio comunale di Cagliari è quella di istituire un registro e un cimitero dei bambini non nati, denominato “giardino degli angeli”. I consiglieri del centrosinistra sono fortemente contrari perché la mozione è in contrasto con la legge 194 sull’aborto e lede i diritti delle donne.
A cura di Francesco Di Blasi
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Il "Giardino degli angeli". Si potrebbe chiamare così il cimitero dei feti che una mozione presentata dalla maggioranza del consiglio comunale di Cagliari vorrebbe istituire insieme ad un registro dei bimbi non nati. La mozione, firmata da Stefania Loi di Fratelli d'Italia e da alcuni consiglieri della Lega e del Partito sardo d'azione ha suscitato forti polemiche e ha fatto scattare la protesta dei gruppi di centrosinistra all'opposizione che chiedono il ritiro della mozione.

In Italia la legge attuale, il Dpr 285 del 1990 in merito all'"Approvazione del regolamento di polizia mortuaria" prevede che, previa richiesta dei genitori e a seguito del consenso dell'azienda sanitaria regionale, si possano seppellire embrioni e feti. Ma la polemica nasce dal fatto che, secondo la mozione proposta "il seppellimento debba avvenire anche in assenza di detta richiesta", senza quindi la diretta volontà dei genitori e a spese del Comune di Cagliari.

La mozione prevede tra l'altro una sostituzione di termini linguistici. La legge attuale definisce i feti e gli embrioni in questione come "prodotti abortivi", mentre la mozione vorrebbe sostituire questa definizione con "bambini non nati". "Crediamo che tali proposte, oltre che essere contrarie alla legge vigente, costituiscano una inopportuna intromissione nelle scelte individuali, spesso sofferte e dolorose e dipendenti da condizioni economiche, sociali, sanitarie e comunque sempre personali e intime", sostengono in una nota congiunta i gruppi del Pd, Progressisti, Sinistra per Cagliari e Progetto Comune.

I consiglieri di centrosinistra accusano inoltre la mozione di essere in contrasto con quanto prevede la legge 194 del 1978 sull'interruzione volontaria di gravidanza e con il principio di libertà di scelta delle donne.

Contro l'iniziativa si scaglia anche Beatrice Brignone, segretaria di Possibile, che con un post su Facebook condivide le posizioni del gruppo "Progressisti" del Consiglio comunale di Cagliari e giudica pesantemente la mozione come un "roba ignobile deve essere bloccata prima di subito".

A Verona una mozione simile era stata bloccata.

Una proposta analoga a quella della maggioranza dal consiglio comunale di Cagliari è stata la mozione, poi bloccata, presentata a Verona da alcuni consiglieri con cui si prevedeva la sepoltura automatica dei feti dei bambini non nati, in prossimità del monumento omonimo, già presente nel Cimitero monumentale di Verona.

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