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Matteo Renzi: “Conte è indegno, svilisce ruolo del presidente del Consiglio”

Il senatore del Pd, Matteo Renzi, attacca il presidente del Consiglio durante un evento elettorale a Milano: “Conte che non sceglie fra garantismo e giustizialismo non solo non è degno di essere presidente del Consiglio: non è degno di essere professore di diritto. Conte sta svilendo il ruolo del presidente del Consiglio”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Scende in campo per le elezioni europee l’ex segretario del Pd, Matteo Renzi, durante un evento elettorale a Milano, insieme a Carlo Calenda, candidato dem per il voto del 26 maggio. E l’ex presidente del Consiglio non perde occasione per attaccare il governo e soprattutto il suo successore, Giuseppe Conte: “Conte che non sceglie fra garantismo e giustizialismo non solo non è degno di essere presidente del Consiglio: non è degno di essere professore di diritto”, scrive su Twitter Renzi riportando le sue affermazioni. E, ancora: “Giuseppe Conte sta svilendo il ruolo del presidente del Consiglio, Luigi Di Maio ha bloccato l'economia, Matteo Salvini ha dato il via all'età dell'odio. Sono i tre responsabili del disastro attuale”.

Il concetto viene spiegato da Renzi durante l’evento: “Sul dossier più delicato, la Libia, Conte ha organizzato un vertice fasullo a Palermo solo per farsi i selfie con Haftar e Serraj da dare a Rocco Casalino per poi rilanciarli sui social coi troll e i profili finti. Questo è un presidente del Consiglio che non è degno, ma non perché non è stato eletto, ma perché non sa di cosa parla”. Le accuse nei confronti del presidente del Consiglio continuano: “L'Italia non conta più una cippa. Giuseppe Conte è un disastro, con la connivenza di certa stampa, non capisce che sta svilendo il ruolo di premier della terza economia europea”.

Il senatore del Pd torna a ribadire che un accordo con il Movimento 5 Stelle non è possibile: “Non dobbiamo e non vogliamo fare un accordo con il M5s”. E per questo l’ex segretario del Pd ribadisce la sua convinzione e rivendica la scelta di dire no ai Cinque Stelle dopo le elezioni politiche: “A chi mi dice se sono pentito di aver detto di no, quando sono andato da Fazio, dico che sono pentito di non averlo fatto la settimana prima”. Da Renzi, infine, non manca un attacco al vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio: "Il disastro economico ha un responsabile, cioè il successore di Calenda, alias l'incompetente, lo statista di Pomigliano. Non è una malattia azzeccare un congiuntivo. Quella è la congiuntivite, Giggino".

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