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La battaglia di Lorenzo, 34enne medico malato di cancro: 500mila euro per curarsi all’estero

La richiesta di aiuto lanciata da Lorenzo Farinelli, 34enne medico di Ancona che da otto mesi combatte contro un forma di cancro che si è rivelata terribile. L’unica speranza è una cura sperimentale ma servono molti soldi e gli amici hanno avviato una raccolta fondi: “Io spero sia possibile curarmi in Italia così i fondi che raccoglieremo saranno devoluti alla ricerca”
A cura di Antonio Palma
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"I protocolli chemio danno sempre meno risultati. Ho avuto una regressione fisica e ora non cammino più", è la disperata richiesta di aiuto lanciata da Lorenzo Farinelli, 34enne medico di Ancona che da otto mesi combatte contro una forma di cancro che si è rivelata terribile accanendosi su di lui. Dopo aver tentato le normali strade di chemio e radio terapia, ora per Lollo, come lo chiamano gli amici, l'unica vera speranza appare un protocollo sperimentale chiamato “Car-T”, diffuso già negli Stati Uniti ma da poco arrivato in Italia. Una opzione che ha deciso di intraprendere come ultima speranza ma che lo ha portatao subito a dover fare i conti con due ostacoli: le tempistiche della burocrazia italiana per approvare la sperimentazione e gli altissime costi della terapia in Usa.

"Ai primi di novembre sono stato accolto e visitato all’Istituto Nazionale Tumori di Milano. Sono stato dichiarato eleggibile per la terapia, ma mi è stato spiegato che ci sono aspetti tecnici, legati all’approvazione della cura da parte dell’Aifa, che sono complessi e la cui tempistica è difficile da prevedere. Il problema è che per me il tempo stringe e che io non voglio morire" ha spiegato Lorenzo che quindi ha deciso di intraprendere anche l'altra strada, quella degli Stati Uniti avviando, insieme agli amici, una raccolta fondi per raggiungere il mezzo milione di euro necessario.

Con la generosità di tanti, al momento sono già stati raccolti 330mila euro ma Lorenzo, che non si è mai arreso, spera ancora di non doverli utilizzare. "Se Milano non mi prende in terapia, ho bisogno di una cura in tempi brevi. Io spero sia possibile, così i fondi che raccoglieremo saranno devoluti alla ricerca" ha concluso il 34enne medico in un centro di riabilitazione per malati di Alzheimer e Parkinson a cui è stato diagnosticato un Linfoma non-Hodgkin a grandi cellule di tipo B

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