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Usa, Casa Bianca ha tentato di nascondere la telefonata tra Trump e il presidente ucraino

La Casa Bianca ha tentato di nascondere le informazioni emerse dalla telefonata tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e quello ucraino, Volodymyt Zelensky. Nancy Pelosi parla di “insabbiamento”, mentre il New York Times rivela che la talpa è un agente Cia che era distaccato alla Casa Bianca.
A cura di Stefano Rizzuti
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La talpa del nuovo caso che travolge il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sarebbe un agente della Cia in passato distaccato alla Casa Bianca. A riportarlo è il New York Times, che spiega come l’agente ora sia tornato in servizio a Langley. Sarebbe questo agente, quindi, colui che ha denunciato la telefonata tra Trump e il presidente ucraino. Al momento, comunque, non è nota l’identità dell’uomo che, secondo quanto riporta ancora il New York Times, ora vive sotto protezione. Intanto la vicenda che ha travolto Trump e che ha portato alla richiesta di impeachment si arricchisce di nuovi dettagli.

Nei giorni successivi alla telefonata del 25 luglio tra Trump e Volodymyt Zelensky alcuni “funzionari della Casa Bianca sono intervenuti” per bloccare le informazioni su quella telefonata e metterle in sicurezza. In particolare, si sono adoperati per stoppare “la trascrizione parola per parola”. La talpa che ha denunciato queste conversazioni spiega: “Queste azioni mettono a mio avviso in evidenza che i funzionari della Casa Bianca avevano capito la gravità di quanto emerso durante la conversazione”.

L’agente, nella denuncia presentata il 12 agosto, continua ancora: “Ho ricevuto informazioni da diversi funzionari del governo che il presidente sta usando il suo potere per sollecitare interferenze da parte di un Paese straniero sulle elezioni del 2020”. Secondo quanto emerge dalla denuncia le interferenze includono anche “la pressione su un Paese straniero per indagare uno dei maggiori rivali politici del presidente”, ovvero il democratico Joe Biden.

La talpa ha spiegato anche di non essere un testimone diretto di quanto avvenuto ma ha ritenuto le informazioni ricevute affidabili perché riportate da diverse persone. In particolare, avrebbero ascoltato la conversazione circa dieci persone, tutti responsabili della Casa Bianca. L’agente è stato ritenuto credibile anche dall’ispettore generale dei servizi di intelligence. Oggi si è anche tenuta l’audizione al Congresso del direttore ad interim dell’intelligence nazionale, Joseph Maguire. Si tratterebbe di una sorta di primo passo verso l’inchiesta formale di impeachment contro Trump.

Trump intanto accusa l’agente definendo il whisteblower “come una spia”: “Un tempo gli Stati Uniti sapevano come trattare le spie e i traditori. Li trattavamo un po' diversamente da come facciamo oggi”, sono le parole pronunciate da Trump ad alcuni funzionari della missione Usa presso le Nazioni Unite, secondo quanto riporta il New York Times”. Protesta l’opposizione, con la speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, che parla di “insabbiamento” commentando il tentativo della Casa Bianca di bloccare l’accesso alla trascrizione della telefonata.

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