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Terremoto in Giappone: oggi gli occhi del mondo sulle centrali nucleari

Dopo il terribile terremoto di 8,9 gradi della scala Richter e dopo il conseguente Tsunami alto 10 metri, il Giappone deve affrontare anche l’emergenza nucleare. Anche se il governo giapponese avvisa che le centrali nucleari sono state messe in sicurezza, molti esperti dichiarano che potrebbe esserci una fuga di radiazioni.
A cura di Cristian Basile
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central nuclear giappone

Il Giappone sta affrontando in queste ore le conseguenze del terremoto più violento dei suoi ultimi 150 anni. Dopo la scossa di 8,9 gradi della scala Richter ed il conseguente Tsunami alto 10 metri è impossibile calcolare con precisione le vittime, nè tantomeno i dispersi, che potrebbero essere più di 100.000. Sul paese del Sol Levante incombe anche il rischio nucleare, per i danni che alcune centrali avrebbero subito in seguito al sisma.

Il Governo giapponese ha dichiarato lo stato di emergenza nucleare, come prevede la Costituzione in questo tipo di situazioni, ha chiarito che non si sarebbe prodotte fughe radiottive anche se nel frattempo ha evacuato migliaia di persone che vivono nelle vicinanze delle centrali. Intanto però l'Organismo Internazione dell'Energia Atomica (OIEA) si è messa immediatamente in contatto con le autorità del paese asiatico per ricevere informazioni più dettagliate sulle centrali colpite offrendo anche "aiuto tecnico". Le quattro centrali interessate dal terremoto, "sono state messe in sicurezza" e "non esiste nessun rischio imminente di radiazioni" ha assicurato Tomoko Murakami, direttore del gruppo di energia nucleare dell'Istituto di Economia ed Energia del Giappone.

"Le fughe radioattive mi sentirei di escluderle. Nella peggiore delle ipotesi si tratta di materiale contaminato da radiazioni ma che di certo non ci sarà il cosiddetto ‘effetto Chernobyl'". Ha spiegato Valerio Rossi Albertini, ricercatore del Cnr,all'ADNKRONOS. "Il Giappone è terra sismica, per questo – aggiunge il ricercatore – tutte le centrali nucleari come anche gli edifici abitativi, sono statti costruiti tenendo conto di questa eventualita'. La soglia, dunque, di tolleranza al sisma è elevatissima.

Preoccupata è invece Greenpeace in quanto il terremoto o lo tsunami ‘potrebbero aver danneggiato non solo le centrali nucleari ma anche altre industrie pericolose come le raffinerie di petrolio e di prodotti chimici. "Anche se vengono spenti subito, i reattori devono essere raffreddati e serve tantissima acqua per evitare il rischio di surriscaldamento e fusione'‘.

La Tokyo Electric Power Company ha detto che la pressione all'interno del reattore n ° 1 presso la centrale di Fukushima-Daiichi nucleare è in aumento, con il rischio di una fuga di radiazioni. Walt Patterson, fisico nucleare, ha dichiarato alla BBC che il problema è serio e che bisogna intervenire subito. "E ‘ il genere di situazione che terrorizza gli ingegneri nucleari" dice. "Se non si risolve nella prossime ore può esserci un disastro. Se il nucleo è scoperto, può diventare così caldo da fondersi".

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