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Rivolta in Libia: la risoluzione Onu riaccende la speranza dei ribelli

La risoluzione 1973 dell’Onu è stata accolta con manifestazioni di gioia da parte della popolazione di Bengasi, la roccaforte dei ribelli in Libia.
A cura di Fernanda Pica
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bengasi, in libia

Questa notte il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione 1973, che prevede l'istituzione di una no fly zone sulla Libia. Inoltre, la Comunità internazionale si impegna a ricorrere a "tutte le misure necessarie" per difendere il popolo libico dagli attacchi dell'esercito rimasto fedele al dittatore Muammar Gheddafi.

Il provvedimento è stato votato con dieci  pareri favorevoli, zero contrari e cinque astenuti, tra cui Cina e Russia, che non hanno esercitato il proprio diritto di veto, e la Germania. La risoluzione Onu consente di intraprendere qualsiasi azione militare per fermare gli attacchi di Gheddafi sui civili, ad eccezione di un'invasione terrestre. Infatti i funzionari europei e degli Stati Uniti hanno annunciato che è possibile organizzare un attacco aereo contro le truppe del colonnello nel giro di qualche ora.

L'annuncio dell'Onu, è stato immediatamente seguito da manifestazioni di gioia a Bengasi, la roccaforte dei ribelli in Libia."Ci sono state feste in strada, la gente stanotte non ha dormito", ha dichiarato il dissidente libico, Salem Bunuara ad Aki-Adnkronos-International, residente in Italia da diversi anni, ma in contatto con i ribelli di Bengasi, e ha aggiunto "E' un fatto molto positivo perché il rapporto di forze sul campo di battaglia era impari. Gia' i nostri armamenti sono ridotti, mentre Gheddafi conta su aerei e navi, ma ora sono fiducioso". Infatti, la risoluzione dell'Onu è giunta poche ore dopo la minaccia di Gheddafi di attaccare Bengasi: "attaccheremo stanotte, preparatevi, vi scoveremo nei vostri nascondigli" aveva annunciato ieri il dittatore libico, pronto a tutto pur di mantenere saldo il suo potere sulla Nazione.

Anche l'Italia prenderà parte alla missione, mettendo a disposizioni le sue basi aeree e i velivoli, in base al programma dell'Onu, che verrà definito più dettagliatamente nelle prossime ore. Ieri a Roma, in occasione delle celebrazioni per la festa nazionale dell'Unità d'Italia, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, ha affermato che il nostro Paese non si tirerà indietro di fronte a questa emergenza.

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