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Speciale Elezioni europee 2019

Elezioni Europee 2019: cosa dicono i sondaggi

Le elezioni europee sono già iniziate in alcuni Paesi, ma per i risultati bisognerà attendere la sera del 26 maggio. Intanto però è possibile conoscere i sondaggi riguardanti molti stati membri dell’Ue, ma non l’Italia, dove non è possibile pubblicare i dati delle rilevazioni nei 15 giorni precedenti al voto.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le elezioni europee sono iniziate: il 23 maggio si è votato in Olanda e Regno Unito, mentre ieri è toccato a Irlanda e Repubblica Ceca. Oggi 25 maggio si vota invece in a Malta, in Lettonia e in Slovacchia. Domani sarà il turno della maggior parte dei Paesi dell'Unione, tra cui anche l'Italia.

Gli exit poll sul voto olandese sono stati i primi diffusi a urne chiuse, seguiti dagli exit poll in Irlanda pubblicati ieri sera. Ma di sondaggi sulle elezioni europee in questi giorni ce ne sono tanti, riguardanti quasi tutti i Paesi. Ma non l’Italia: come si sa bene, da noi non si possono diffondere i dati dei sondaggi negli ultimi 15 giorni prima del voto, motivo per cui da qualche giorno non circola più nulla sulle intenzioni di voto degli italiani. Ma questo non vuol dire che negli altri stati membri avvenga lo stesso, anzi. Così c’è chi, come EuropeElects, raccoglie i dati di tutti i Paesi e li mette insieme parlando delle previsioni di voto stato per stato.

Ecco una panoramica su cosa dicono i sondaggi nei Paesi in cui si è già votato fino a oggi 25 maggio: Regno Unito, Olanda, Irlanda, Repubblica Ceca.

I sondaggi e gli exit poll in Olanda

Dopo la chiusura delle urne in Olanda sono stati diffusi i primi exit poll sui risultati del voto: secondo lo spoglio di 732 seggi su 9000, pare che il partito laburista abbia vinto le Elezioni.

Il leader del partito laburista olandese è Frans Timmermans, spitzenkandidat per il gruppo parlamentare europeo dei socialdemocratici; interessante anche il dato sull'affluenza, aumentato rispetto alle Europee del 2014.

In quella tornata elettorale, infatti, in Olanda votò il 37,3% degli aventi diritto, mentre stavolta hanno votato il 41,2% degli Olandesi.

I sondaggi e gli exit poll in Irlanda

Ieri si sono svolte le Elezioni Europee in Irlanda, e dopo la chiusura delle urne elettorali sono stati diffusi i primi exit poll.

Le proiezioni indicano un testa a testa tra i partiti moderati, con in testa il Fine Gael (partito al governo nazionale irlandese) affiancato dal FF, che fa parte del gruppo parlamentare europeo Alde.

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I sondaggi in Regno Unito, Germania e Francia

In Irlanda si è votato ieri,e in serata sono stati diffusi i primi exit poll. EuropeElects anticipa quello che potrebbe accadere, stando ai sondaggi: nessun seggio dovrebbe arrivare né per il centrosinistra né per la destra euroscettica, mentre dovrebbero ottenere almeno il 25% i liberali e il centrodestra. In Regno Unito si è votato ma non sono stati diffusi exit poll: tutte le previsioni evidenziano un boom del partito della Brexit di Nigel Farage, che dovrebbe ottenere il 31% e 28 seggi. Voti sottratti allo Ukip che non dovrebbe ottenere stavolta seggi a Bruxelles. I laburisti nei sondaggi sono accreditati del 22%, i Conservatori al 14%, con i Liberali al 12%.

Altri sondaggi interessanti sono quelli tedeschi, con la Cdu di Angela Merkel data al 28%, nettamente davanti a Verdi e Socialisti che si contendono il secondo posto intorno al 18%. Più indietro l’Afd, partito di destra, al 12% e il partito di sinistra Linke al 6,5%. In Francia invece è testa a testa tra il partito di Marine Le Pen e quello di Emmanuel Macron, entrambi intorno al 23%. Più indietro i Repubblicani (al 12%), la sinistra (al 9%) e i Socialisti solamente al 5%. Socialisti che invece dovrebbero essere primo partito in Spagna, accreditati del 27% dei consensi. Dietro di loro troviamo i Popolari al 21% e più indietro il partito di destra Vox, intorno al 7%.

Elezioni europee, i sondaggi negli altri Paesi

In Portogallo i sondaggi vedono nettamente in testa il partito che aderisce al Pse, seguito a distanza dal Partito Socialdemocratico, afferente al Ppe. In Grecia in testa ci sono i Popolari, stimati al 32%, leggermente davanti a Syriza di Tsipras. MeRA25 di Yanis Varaoufakis è invece stimato al 3,3%, record per il suo partito. In Svezia avanti ci sono i Socialisti, davanti al partito che aderirà al gruppo Conservatore e ai Popolari. I Verdi sfiorano l’11%. In Estonia in testa ci sono i liberali aderenti all’Alde, seguiti dai Socialisti e da un’altra lista che aderisce all’Alde. In Romania testa a testa tra Popolari e Socialisti, in seguito a un netto calo del centrodestra. Anche in Bulgaria sarà una lotta all’ultimo voto tra i due partiti aderenti a Ppe e Pse, mentre in Ungheria sembra certa la netta affermazione di Fidesz, del premier Viktor Orban (stimato al 55%). In Danimarca, invece, i sondaggi sorridono ai Socialisti, quasi il 10% avanti rispetto ai liberali.

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