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Noemi: “A 30 anni ho negato la paternità a mio marito, in quel momento ho toccato il fondo”

La cantante racconta al podcast di Giulia Salemi il momento di profonda depressione vissuto a 30 anni: “Delle volte ci limitiamo a sopravvivere e quello è un campanello d’allarme importante”.
A cura di Andrea Parrella
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Noemi si racconta a fondo e scava, scava fino alle origini di quel buio che ha raggiunto negli anni scorsi e che è riuscita a superare grazie alla terapia. La cantante ne ha parlato a Giulia Salemi nel podcast "Non lo faccio x moda", spiegando in che modo si sia trovata, a 30 anni, nel pieno di una depressione che è riuscita a superare solo grazie alla terapia. "Delle volte ci limitiamo a sopravvivere e quello è un campanello d’allarme importante", ha detto la cantante, che poi si è raccontata così.

Il racconto di Noemi e la sua depressione

Dal momento più complesso al ritrovo di se stessa, Noemi ripercorre così il suo momento di difficoltà: "Ho toccato il fondo e mi sono data la spinta per risalire. Ho cambiato delle abitudini, ho intrapreso un percorso con uno psichiatra molto bravo, ho preso anche delle medicine che mi hanno aiutato", ha continuato Noemi, aggiungendo: "Vedevo tutti lontani e distaccati. Succede quando sei particolarmente stressato da quello che hai intorno. La tua mente, in quel caso, decide per te, stacca la spina della realtà e ti dà lo spazio di cui hai bisogno. Improvvisamente ti senti un fantasma, vivi le cose, ma non le ricordi. Non ricordo bene quel periodo, perché la memoria non funzionava", non negando di avere avuto anche pensieri cupi: "Non sapevo che cosa fare. Pensavo fosse tutto inutile, mi chiedevo: “Che vivo a fare?”. Erano pensieri spaventosi. Un senso di ineluttabilità, di inutilità della mia esistenza. Quando esci fuori, invece, recuperi il valore della vita".

La paternità negata a suo marito

Quel momento complesso ha impattato molto anche sulle scelte di vita personale, come quello della maternità, che ha toccato ance suo marito, Gabriele Grieco: "Faccio fatica a parlarne – ha spiegato Noemi – . Quando avevo 30 anni avevo l’idea di fare questa cosa qui, ma la vita mi ha portato da tutt’altra parte. Quando vivi un momento così difficile, non puoi portarci dentro un figlio. Sarebbe una cosa sbagliata. In quel momento non sono stata capace. Quando dici di no ad alcune cose, e sei in coppia… non lo dici solo per te, ma lo dici anche per l’altro". Quindi la cantante ha spiegato:

La maternità non è solo una cosa delle donne, esiste anche la paternità e ci sono degli uomini che anche loro hanno questo desiderio. Mi dispiace, perché mi sembra che al mio compagno gli ho un po' negato questa cosa. Il peso lo sento più per lui che per me. Poi lui, nonostante ciò, è rimasto con me, siamo molto legati. Litighiamo da morire io e Gabri, però sono dei litigi che durano 20 secondi. Nessuno di noi tiene mai il muso.

Una maternità alla quale adesso guarda con più serenità: "Adesso sono una persona risolta – ha concluso Noemi – Mi piacerebbe molto riuscire a coronare questa cosa. Spero che la vita mi dia la possibilità di girarmi e riacciuffarla. A me piacerebbe per un “plus” che ho tolto a qualcuno".

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