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Treviso, scivola nel fiume e muore annegato: addio al “mago” Walter Busato

Walter Busato, sessantottenne noto a Treviso per la sua goliardia e il suo modo di vivere sopra le righe, è stato trovato morto in un canale nel centro della città. Il corpo è stato trovato venerdì pomeriggio: probabilmente quell’uomo conosciuto da tutti come “il mago” è caduto accidentalmente in acqua.
A cura di Susanna Picone
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Nel tardo pomeriggio di venerdì 3 maggio a Treviso, in un canale del centro storico, è stato rinvenuto un cadavere. Ben presto quel corpo è stato identificato: vittima di quello che sembrerebbe un incidente è un uomo conosciuto da tutti in città. Walter Busato – questo il nome dell’uomo trovato morto – aveva sessantotto anni ed era conosciuto a Treviso col soprannome del “mago” soprattutto per la sua goliardia e il suo modo di vivere sopra le righe. Busato sarebbe scivolato in acqua dopo aver perso l'equilibrio (probabilmente, secondo una prima ricostruzione, si era avvicinato per orinare) e così sarebbe morto annegato. A scorgere il corpo senza vita del sessantottenne è stato un tecnico che stava lavorando a un condizionatore in un negozio. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Treviso che hanno recuperato il cadavere e i carabinieri che ora indagano sulla vicenda. Secondo il medico legale intervenuto sul posto, il cadavere era in acqua da un tempo superiore alle tre ore. L’ipotesi più probabile è appunto che possa essere rimasto vittima di un incidente, ipotesi che sembrerebbe confermata anche dal fatto che sul corpo non c’erano segni di violenza. Il magistrato di turno per ora ha disposto solo una ricognizione esterna sul cadavere.

Chi era Walter "il mago" – Come ricostruiscono oggi i quotidiani locali Walter “il mago”, che alle spalle aveva un passato da imprenditore, da qualche anno viveva da “vagabondo”. Spariva da Treviso anche per lunghi periodi e quando era in città riusciva sempre a farsi notare fermandosi a parlare con tutti per raccontare le sue storie. Era conosciuto come “il mago” perché diceva di avere poteri magici e anche per la sua abitudine di dispensare numeri fortunati da giocare al lotto in cambio di qualche spicciolo. Ogni tanto indossava abiti d’epoca e particolari copricapi e camminava per la città declamando versi ad alta voce. Anni fa, per fare uno scherzo ai suoi amici, era anche arrivato ad affiggere le epigrafi che annunciavano la sua morte.

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