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Torino, morto a 56 anni per Covid il fotoreporter Fabio Artesi

Aveva 56 anni e collaborava, fra l’altro, con il quotidiano CronacaQui e con il periodico “Giallo”. Era stato ricoverato lo scorso novembre. Artesi era una delle figure più conosciute e apprezzate del giornalismo subalpino, aveva inoltre creato su Facebook una pagina dedicato alla piccola Bea, soprannominata la “bambina di pietra” per gli effetti della grave malattia che l’aveva colpita.
A cura di Biagio Chiariello
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Il mondo del giornalismo, in particolare quello torinese, è in lutto. La notte scorsa è morto per il Covid il fotografo Fabio Artesi, 56 anni di Venaria Reale. Il suo calvario era cominciato ad inizio novembre quando, dopo essere risultato positivo, era stato ricoverato prima all’ospedale di Ciriè, quindi a quello di Ivrea prima di essere trasferito alla Clinica Eporediese. Il coronavirus gli aveva causato una polmonite che è peggiorata con il passare delle settimane nonostante la terapia con il casco e poi, un decina di giorni fa la decisione dei medici di intubarlo. Stanotte, a Natale, intorno alle 4 il suo cuore ha smesso di battere.

Chi era Fabio Artesi

Artesi era una delle figure più conosciute e apprezzate del giornalismo subalpino. Una vita alla Maserati, poi la sua passione per la fotografia lo aveva portato a intraprendere la carriera giornalistica, dopo anche un trascorso nelle radio torinesi. Aveva collaborato prima con la testata online ZipNews, poi col giornale locale La Nuova Voce. E, ancora, ObiettivoNews, La Nuova Periferia e il settimanale Giallo fino all'attuale collaborazione, come fotografo, per CronacaQui, che aveva iniziato proprio un anno fa. Ma Artesi viveva fino in fondo la vita torinese, organizzando eventi, partecipando attivamente a manifestazioni e dibattiti. Era anche una delle anime della squadra di calcio dei giornalisti torinesi con i quali organizzava partite di beneficenza, riuscendo sempre a coinvolgere molte persone. Non ultimo quello che aveva portato a creare la pagina Facebook ‘il mondo di Bea', dedicato a Beatrice Naso, la bambina scomparsa in seguito a una grave malattia rimasta ancora oggi senza un nome.

Il cordoglio per la morte del giornalista

Fabio viveva a Venaria, lascia la moglie, Simona, e la figlia, Sonia. La notizia ha lasciato sotto choc la città alle porte di Torino. Anche il sindaco Fabio Giulivi ha scritto: "Impossibile non rimanere sconvolti per tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo. Un uomo meraviglioso, un padre e marito premuroso. Un amico per molti di noi oltre che un giornalista professionista capace di raccontare con passione le vicende del nostro territorio. Non solo da sindaco, ma da persona che ha condiviso con Fabio momenti bellissimi, esprimo tutto il mio personale dolore. Alla figlia, alla moglie, a tutta la famiglia e ai colleghi sconvolti va il nostro pensiero”.

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