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Rider muore a 47 anni per una consegna. La moglie: “Lavorava per 15 euro a sera”

Romulo era un papà di 47 anni e dopo aver perso il lavoro a causa del Covid, ha iniziato a fare il rider per arrotondare. Proprio per fare una consegna, è morto nella serata di sabato mentre attraversava la strada per arrivare al ristorante e ritirare l’ordine da consegnare. A casa lo aspettavano la moglie Leanne e tre figli piccoli, di cui uno di pochi mesi. “Mio marito lavorava per quindici euro a sera – racconta Leanne – e mi domando come si possa consentire tutto questo”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Romulo Sta Ana era un rider di 47 anni e veniva dalle Filippine. Lavorava per 15 euro a sera, ma quelle consegne servivano ad arrotondare e mantenere la famiglia. Sabato scorso, a Montecatini, stava attraversando la strada dopo aver parcheggiato la sua auto nel piazzale del distributore di benzina. Avrebbe dovuto raggiungere il McDonald's per ritirare le ordinazioni e risalire in auto, ma così non è andata, perché è stato investito da un automobilista che lo ha visto solo gli ultimi istanti prima dell'incidente. Romulo è morto sul colpo e i soccorsi non sono valsi a nulla.

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A casa lo aspettavano la moglie Leanne, di 32 anni e tre figli, di cui uno di pochi mesi. Un carico di dolore troppo grande per una persona sola, spiega, così com'é grande la preoccupazione di una famiglia a cui badare senza neppure un lavoro. Romulo, prima di iniziare a fare consegne, lavorava come portiere di notte in due alberghi. In quegli hotel di Montecatini aveva conosciuto quella che poi era diventata sua moglie, cameriera ai piani. Entrambi avevano un lavoro che permetteva loro di andare avanti dignitosamente e così avevano deciso di sposarsi e subito dopo sono arrivati i figli. Le cose sono cambiate all'improvviso, con la crisi economica che ha fatto perdere il lavoro a Leaenne e il Covid, che l'impiego lo ha tolto a Romulo. Lui però aveva deciso di trovare subito un altro lavoro e ce l'aveva fatta, con un contratto a chiamata alla Nt Food di Altopascio. Con la crisi, però, aveva lavorato solo otto giorni nel mese di gennaio e Leanne gli ha consigliato di fare il fattorino per arrotondare. Lui aveva accettato di buon grado ma ora Leanne è solo convinta che non avrebbe mai dovuto dirlo.

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I pochi soldi guadagnati con le consegne non avrebbero potuto cambiare loro la vita e questo lo sapevano entrambi. Però ne avevano bisogno e 15 euro erano sicuramente meglio di niente. "Come si può consentire tutto questo? – chiede Leanne – devono essere riconosciuti dei diritti minimi. Anche i fattorini sono persone". A casa, nel frattempo, cerca di mandare avanti la famiglia e far continuare ai suoi tre figli la vita di sempre. Su Facebook posta una foto del tavolo della colazione. "Mio figlio mi ha chiesto perché ho apparecchiato per quattro – scrive -. Ci manchi, papà"

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