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Oristano, interrogata la mamma che ha ucciso la figlia 13enne: lacrime e nessuna parola

L’interrogatorio della 52enne Monica Vinci, che lo scorso febbraio ha ucciso la figlia di 13 anni con trenta coltellate. La donna di fronte al gip è stata completamente bloccata dal pianto. La difesa valuta la richiesta di una perizia psichiatrica.
A cura di Biagio Chiariello
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Chiara Carta e il luogo dell'omicidio
Chiara Carta e il luogo dell'omicidio

Un pianto ininterrotto, poi nulla più, neanche una sola parola. È stata interrogata in carcere Monica Vinci, la donna di 52 anni detenuta con l’accusa di aver ucciso la figlia Chiara Carta di soli 13 anni, per poi provare a suicidarsi gettandosi dal primo piano del balcone di casa sua a a Silì, frazione di Oristano, il 18 febbraio scorso.

Monica Vinci in silenzio davanti al gip

Il nuovo interrogatorio davanti al giudice della indagini preliminari del  tribunale di Oristano, Federica Fulgheri, e al pm Valerio Bagattini –  sempre rinviato causa delle condizioni di salute della donna, a lungo ricoverata in ospedale dopo il tentativo di suicidio seguito al delitto – si è svolto questa mattina in videoconferenza.

La Vinci si trova ora rinchiusa presso la Casa circondariale di Cagliari – Uta.

Affiancata dal suo legale, l'avvocato Gianluca Aste, ha risposto con le lacrime agli occhi e con pochissime parole ad alcune domande rivoltele dai due inquirenti. Poi, quando si è arrivati alla ricostruzione dell'omicidio, è stata bloccata dal pianto.

E così il gip ha dovuto interrompere l'interrogatorio di garanzia, come era accaduto già nelle scorse settimane quando Monica Vinci si trovava ancora nell'ospedale San Martino di Oristano.

Difesa valuta richiesta di una perizia psichiatrica

Accanto alla donna il suo difensore Gianluca Aste. "La mia assistita sta male – ha confermato all'ANSA l'avvocato Aste – parla poco o nulla, non è in grado di reggere un interrogatorio".

Da qui la decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il legale sta valutando la possibilità di richiedere per la sua assistita una consulenza psichiatrica. "Credo sia necessaria", ha chiarito.

L'omicidio di Oristano, la figlia aveva 13 anni

Monica Vinci soffriva da tempo di una forma di disagio psicologico, motivo per il quale qualche anno fa, dopo la separazione dal marito Piero Carta, aveva subìto un ricovero. Il mese scorso ha ammazzato sua figlia Chiara, 13 anni, dopo averla inseguita, tenendola ferma con un cavetto di ricarica per telefono stretto al collo.

Secondo l’autopsia la ragazzina sarebbe morta per emorragia a causa delle ferite e lesioni importanti agli organi vitali. Sono state rinvenute trenta coltellate, una decina delle quali da difesa.

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