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Denise Galatà, 10 indagati per la morte della 19enne durante il rafting con la scuola

Tra gli indagati per la morte della 19enne calabrese ci sono anche il sindaco di Laino Borgo, Mariangelina Russo, i responsabili della “Pollino rafting” e sette guide della stessa società.
A cura di Biagio Chiariello
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Denise Galatà
Denise Galatà

Ci sono i primi dieci indagati per la triste vicenda di Denise Galatà, la studentessa 19enne morta nel fiume Lao, nel comune di Laino Borgo, sul Pollino, mentre stava facendo rafting durante una gita scolastica con professori e compagni di istituto.

La Procura di Castrovillari (Cosenza) ha inscritto il nome della sindaca della località Mariangelina Russo, dei responsabili della Pollino rafting, ovvero la società che si è occupata dell’organizzazione del della discesa fluviale di quel giorno e di sette guide della stessa.

In seguito all'incidente, inoltre, il sindaco di Papasidero Fiorenzo Conte ha firmato un'ordinanza con la quale viene interdetto fino a data da destinarsi l'accesso al fiume Lao.

"Le indagini in corso – ha spiegato il procuratore di Castrovillari, Alessandro D'Alessio – riguardano sia l'accertamento preciso delle cause della morte della diciannovenne, sia l'esatta ricostruzione della dinamica dell'incidente e della programmazione ed esecuzione dell'attività nel corso della quale si è verificato il decesso".

La giovane vittima, originaria di Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, frequentava il liceo statale Rechichi di Polistena e si trovava in gita con insegnanti e compagni di classe. Stando ai racconti delle compagne della 19enne, durante l'attività sportiva sul fiume Lao, nel comune di Laino Borgo, il gommone sul quale viaggiava Denise avrebbe urtato quello che lo precedeva facendo sbalzare la ragazza in acqua insieme altri tre studenti.

Questi ultimi sono stati subito recuperati e gli altri studenti sono stati portati in salvo. L’unica che mancava all’appello era proprio Denise, di cui si era persa ogni traccia il 30 maggio per poi essere ritrovata il giorno seguente.

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"Non si può morire così a 18 anni: quei ragazzi non dovevano essere lì”, le parole della zia a Fanpage.it.

Domani mattina è prevista l’autopsia sul corpo della studentessa. Contemporaneamente, proseguono anche le attività del ministero dell’Istruzione che attende dall’Ufficio scolastico regionale i risultati delle verifiche disposte per accertare che siano state effettivamente adottate tutte le misure di sicurezza previste in questi casi.

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