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Debora Pagano aveva fratture allo sterno e alle costole e lividi sul corpo, marito resta in carcere

La donna trovata morta in casa aveva numerose ecchimosi in varie parti del corpo, una frattura dello sterno e di una costa. Convalidato l’arresto del marito Leonardo Fresta per omicidio.
A cura di Antonio Palma
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Oltre un giorno e mezzo tra il momento della morte di Debora Pagano e quello in cui è stato lanciato l’allarme, le versioni contraddittorie del marito rese nel corso dei giorni e soprattutto le evidenti ferite riscontrate sul corpo della donna. Sono gli elementi che hanno spinto la Procura di Catania a disporre il fermo del marito della donna Leonardo Fresta come persona gravemente indiziata di essere l’autore dell’omicidio della convivente.

L'abitazione in cui è stato ritrovato il cadavere di Debora Pagano
L'abitazione in cui è stato ritrovato il cadavere di Debora Pagano

Come comunicano gli inquirenti della Procura etnea, sul corpo della 31enne, ritrovata senza vita domenica 10 luglio nella sua abitazione di Macchia di Giarre, in provincia di Catania, il medico legale ha riscontrato evidenti ferite da poter “ragionevolmente escludere la causa naturale del decesso”.

Secondo un primo esame esterno del corpo, infatti, Debora Pagano aveva numerose ecchimosi riscontrate in varie parti del corpo, una evidente frattura allo sterno e alle costole.

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Secondo i pm siciliani, inoltre, a carico dell’uomo ci sarebbero anche le numerose tracce ematiche, rilevate tramite Luminol, in diverse zone dell’abitazione di famiglia che sarebbero state ripulite in "maniera generalizzata e ingiustificata".

“Il quadro indiziario ha permesso di collocare la morte della donna nella serata di venerdì 8 luglio e di riscontrare una sequela di anomalie comportamentali da parte di Fresta” spiegano i pm.

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Gli inquirenti, che hanno raccolto anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona e le dichiarazioni rese da conoscenti e parenti della vittima, sottolineano inoltre che l’indagato ha dato versioni sempre differenti dei fatti, prima parlando col personale sanitario del 118 intervenuto sul posto, poi con le forze dell’ordine e infine con i giudici.

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Elementi che hanno convito anche il giudice per le indagini preliminari che ha convalidato il fermo del 40enne emettendo nei suoi confronti una ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Dal carcere di Piazza Lanza a Catania ,dove è rinchiuso, dal suo canto l’uomo continua a professarsi innocente. “È rimasto sconvolto, per due giorni ha cercato di capire cosa fosse accaduto. In famiglia non vi erano problemi o contrasti tra i due coniugi" ha spiegato il suo legale

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