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Agguato a Foggia, 4 morti: uccisi boss, il cognato e due contadini testimoni innocenti

Non si esclude che la strage sia collegata al duplice omicidio avvenuto a giugno alla periferia di Apricena. Le vittime erano a bordo di due mezzi. Tra i morti il presunto boss Mario Luciano Romito.
A cura di Susanna Picone
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Agguato in Puglia, dove questa mattina quattro persone sono state uccise da colpi di arma da fuoco. L’agguato è stato compiuto da persone non ancora identificate sulla SP 272 nei pressi della stazione ferroviaria di San Marco in Lamis, nella provincia di Foggia. Tutto è avvenuto in pieno giorno, intorno alle 10 del mattino. Le quattro vittime dell'agguato erano a bordo di due mezzi, un Fiorino e una vettura Volkswagen: il commando si sarebbe avvicinato e avrebbe sparato colpi di arma da fuoco prima contro il maggiolone, uccidendo le due persone che erano a bordo, e poi avrebbe inseguito le altre due persone che si trovavano sul Fiorino, uccidendo sul colpo uno dei due che erano a bordo e ferendo gravemente un altro, poi ricoverato in gravi condizioni presso l'ospedale di San Severo, dove è deceduto. Il commando sarebbe stato composto da almeno quattro o cinque persone. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia.

Tra le vittime il presunto boss Mario Luciano Romito – Tra le quattro vittime, tutte con precedenti penali, c'è il presunto boss Mario Luciano Romito, cinquantenne di Manfredonia ritenuto dagli investigatori uno degli esponenti di spicco dell'omonimo clan che negli ultimi anni si è contrapposto al clan dei Libergolis nella cosiddetta faida del Gargano. Con lui, a bordo del maggiolone, c'era il cognato Matteo De Palma, che gli faceva da autista. Obiettivo del commando – secondo gli investigatori – era Romito. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, i sicari hanno aperto il fuoco con un fucile d'assalto Kalashnikov AK-47 e un fucile da caccia calibro 12 e hanno ucciso sul colpo, con una sventagliata di proiettili, Romito e De Palma per poi inseguire e uccidere le due persone a bordo del Fiorino. Le altre due vittime sarebbero due contadini, probabilmente testimoni involontari, ma scomodi, del duplice omicidio del boss e del cognato. Nel loro Fiorino sarebbero stati trovati attrezzi utilizzati per coltivare la terra.

Forse strage legata a un duplice omicidio di giugno – Non si esclude che la strage odierna sia collegata al duplice omicidio avvenuto lo scorso giugno alla periferia di Apricena, quando a morire furono due pregiudicati di 43 e 54 anni. I killer in quel caso esplosero diversi colpi con un fucile caricato a pallettoni e con un kalashnikov raggiungendo le vittime in più parti. Al momento dell'agguato le vittime erano a bordo di un furgoncino Doblò poi andato a sbattere contro un palo della luce.

Il sindaco: “Episodio terribile” – “Quello che è accaduto è terribile, non ci sono altre parole per descrivere quello che è successo”, ha commentato all’Ansa Michele Merla, sindaco di San Marco in Lamis. “Non ho ancora particolari su quanto avvenuto”, ha aggiunto affermando che “c’è nel territorio compreso tra San Marco in Lamis, San Severo e Apricena, tutti comuni poco distanti l'uno dall'altro una lotta di mala e quello che è avvenuto oggi potrebbe essere, ma non ho alcun elemento, lo sto solo ipotizzando, una scia delle stragi già avvenute di recente sul territorio”.

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