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Elezioni politiche 2018

Tasse, leva obbligatoria, pensioni: Berlusconi, Meloni e Salvini non sono d’accordo su nulla

Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini – alleati nel centrodestra – non sono d’accordo praticamente su nulla: dalla flat tax al Jobs Act, dai vaccini al condono, dal patto anti-inciucio al nome del premier, passando ancora per il servizio militare obbligatorio, le posizioni sull’islam in Italia, l’Ue e la legge Fornero sulle pensioni.
A cura di Stefano Rizzuti
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Tutti i sondaggi danno il centrodestra vicino alla soglia del 40% e alla formazione di una possibile maggioranza di governo dopo il voto del 4 marzo. Eppure, nonostante la pubblicazione di un programma unitario e condiviso da tutte le forze politiche che lo compongono (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia-Udc), le divergenze tra le proposte elettorali dei vari leader politici rimangono nette, soprattutto in alcuni settori. Abbiamo quindi analizzato dieci temi su cui i tre principali leader dello schieramento – Berlusconi, Meloni e Salvini – hanno opinioni diverse tra di loro.

La flat tax: al 15% o al 23%?

Uno dei punti qualificanti del programma del centrodestra è la flat tax, l’aliquota unica che secondo Silvio Berlusconi sarà, almeno inizialmente, al 23%. Diversamente la pensa Matteo Salvini, secondo cui l’aliquota deve essere da subito al 15%. Più sfumata la posizione di FdI: “Da subito al 15% per famiglie e imprese sul reddito incrementale rispetto all’anno precedente e successivamente per l’intero reddito prodotto”.

Islam incompatibile con la Costituzione e libertà di culto

Degli ultimi giorni è la polemica nata dopo le parole del leader della Lega sull’incompatibilità dell’islam con la Costituzione: “L’islam rappresenta un rischio – tuona Salvini – tutti i centri culturali islamici verranno chiusi con noi al governo”. Ma Berlusconi la pensa diversamente: va applicata la libertà di culto prevista dalla Carta, “i musulmani per bene e in regola possono restare”. Giorgia Meloni, invece, parla di “incompatibilità dell’islam coi nostri valori” ma non fa riferimenti alla Costituzione.

Servizio militare obbligatorio per sei mesi

La proposta del ritorno alla leva obbligatoria per sei mesi per uomini e donne è stata lanciata da Salvini. Ma Berlusconi si è subito detto contrario: “Nel programma del centrodestra non ne abbiamo parlato”. E sembra dargli ragione anche Giorgia Meloni: “Fratelli d’Italia è contraria e non è nel programma comune”.

Le pensioni e l’abolizione della legge Fornero

Uno dei cavalli di battaglia di Matteo Salvini è da sempre l’abolizione della legge Fornero, punto peraltro inserito nel programma elettorale del centrodestra. Posizione che sembra essere condivisa dal programma di FdI in cui si parla di “superamento della legge Fornero e nuova riforma previdenziale”. Diversa l’idea di Forza Italia, con Berlusconi che ha più volte detto che la legge in vigore in tema di pensioni deve essere solo parzialmente superata e quindi non abolita del tutto: “Dobbiamo rivedere alcune parti, per esempio prevedendo l’anticipo pensionistico rispetto ai 67 anni solo in alcuni casi”.

Euro, Ue e vincoli europei

Meno vincoli dall’Europa”, afferma Salvini. E in primis sul tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil, un numero che per il leader della Lega “non esiste”. Ma Berlusconi nelle scorse settimane è andato a Bruxelles a rassicurare i suoi interlocutori, gli esponenti del Partito popolare europeo, affermando che la sua coalizione ha intenzione di mantenere gli impegni presi con l’Unione europea. Lo stesso discorso varrebbe quindi per i trattati europei che Salvini vuole cancellare e per l’uscita dall’euro, definito dal leader del Carroccio un “esperimento sbagliato”. Anche la Meloni vuole rimettere in discussione tutti i trattati Ue a partire dal Fiscal compact e dall’euro. Proposte che Berlusconi e Fi non condividono.

Il nome del premier: lo indica chi prende più voti

Nessun accordo tra i principali partiti del centrodestra neanche sul nome dell’eventuale presidente del Consiglio da indicare in caso di vittoria. Salvini sostiene che il candidato della Lega è lui stesso, così come la Meloni è la candidata di Fratelli d’Italia. Diverso il discorso per Forza Italia: Silvio Berlusconi è ineleggibile per la legge Severino così il leader forzista ha più volte detto che ci sono vari nomi in campo e uno dei papabili è quello del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani (nome non condiviso da FdI). Comunque a scegliere il premier sarà il partito che prenderà più voti tra quelli che compongono la coalizione.

Il condono edilizio e i permessi ex post

Hanno suscitato polemiche le parole di Silvio Berlusconi sull’ipotesi di un condono edilizio per costruire una casa o aprire un’attività: prima aveva parlato di un cambio di regole, poi ha sottolineato di non aver comunque mai parlato di condono. “Dico no, fortemente no, a ogni ipotesi di condono per abusi edilizi”, ha risposto Salvini. E anche Giorgia Meloni ha aspramente criticato l’ipotesi avanzata da Berlusconi: “Penso che faccia parte delle sparate avveniristiche di questa campagna elettorale. Noi vogliamo riqualificazione e sostituzioni edilizie, ma anche la tutela della bellezza del nostro Paese”.

Vaccini: Fi vuole l’obbligo, la Lega no

Cancelleremo la norma Lorenzin sui vaccini obbligatori. Vaccini sì, obbligo no”, è la posizione espressa più volte da Salvini. E subito rigettata dai suoi alleati. L’esponente di Forza Italia Paolo Romani si è detto favorevole all’obbligo spiegando che il suo partito ha votato con convinzione il decreto. Scettica anche la Meloni sulla posizione del segretario della Lega: “Non facciamo confusione: i vaccini sono la più grande scoperta scientifica degli ultimi secoli e non bisogna fare controinformazione”.

Abolizione del Jobs Act

Lo scontro sul Jobs Act è iniziato con Silvio Berlusconi che ha inizialmente detto di volerlo abolire ma che è poi tornato sui suoi passi sostenendo che vuole cambiare solamente gli incentivi per chi assume. Al contrario Matteo Salvini vorrebbe cancellare il Jobs Act introdotto dal governo Renzi.

Meloni chiede il patto anti-inciucio: Fi e Lega rifiutano

Giorgia Meloni vuole un patto anti-inciucio da sottoscrivere il 18 febbraio in una manifestazione a Roma in cui gli alleati del centrodestra dicano chiaramente no a qualsiasi altra alleanza post-voto. Proposta rigettata sia da Berlusconi (“Non sono d’accordo con la parola inciucio, si deve distinguere tra patto segreto ed eventuali accordi dichiarati”) sia da Salvini. “Sono basita”, ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia dopo il rifiuto ricevuto.

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