È lo psicologo giusto? L’esperta: “La trasformazione spaventa, bisogna accompagnare i pazienti”

Andare dallo psicologo è un passo importante per la cura del proprio benessere emotivo e da qualche anno a questa parte sono molte le iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della salute mentale. Che si intenda dare il via a un percorso simile per superare traumi e fobie o che lo si voglia fare per una questione di crescita personale, non importa, la cosa che conta è affidarsi a un professionista che faccia al caso proprio. Fanpage.it ha intervistato Fabiana Sanseverino, psicologa clinica famosa sui social col profilo Psicodislose: ecco i suoi consigli da seguire per capire se lo psicologo scelto è quello "giusto" per risolvere le proprie problematiche.
Come riconoscere una buona relazione tra paziente e psicologo
La psicologia si declina in tanti approcci, dunque esistono diversi modi per affrontare un determinato percorso. Ci sono la psicodinamica, la psicoanalisi, la cognitivo comportamentale, la psicologia integrata (che cerca di unire i punti di forza di tutti questi approcci). Quando, però, ci si chiede se lo psicologo scelto fa al caso proprio bisogna andare oltre la professionalità e la bravura, bisogna analizzare la relazione, ovvero lo strumento principe della clinica in psicologia. Fabiana Sanseverino ha spiegato: "La relazione passa per un'alleanza tra paziente e clinico ed è questo l'elemento clou dell'atto trasformativo. Se si crea una buona relazione, se ci si sente compresi, se i propri contenuti vengono accolti e se le interpretazioni date dallo psicologo a fine seduta collimano con il proprio pensiero, allora siamo davanti a un rapporto che funziona". A volte la scelta non è "riservata" solo al paziente, anche lo psicologo deve fare le sue valutazioni, capendo quanto è preparato ad accogliere determinate problematiche (ma questo rientra nell'etica professionale e nella deontologia).
Quando aspettarsi un cambiamento con le sedute dallo psicologo
Cosa bisogna aspettarsi dalle sedute dallo psicologo? Secondo Fabiana Sanseverino dipende dall'approccio che si ha nel momento in cui si sceglie di cominciare questo percorso. Se si ha un atteggiamento produttivo e non passivo, se c'è un reale interesse nella risoluzione di determinate problematiche e l'apertura verso il superamento di alcune resistenze, allora bisogna aspettarsi una trasformazione, un cambiamento. "Tutto passa attraverso "l'umiltà" e il coraggio di assumersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio benessere. Quando avviene questo switch, allora arriva la trasformazione. Questo atteggiamento non arriva in automatico, alcune persone hanno bisogno di essere accompagnate, anche perché ci possono essere delle resistenze rispetto alla propria storia", ha spiegato la psicologa.
Perché andare dallo psicologo fa paura?
Chiedere aiuto a uno psicologo spaventa non solo per una questione di tabù ma anche per il doversi mettere in gioco. Fabiana Sanseverino ha spiegato: "Il cambiamento sicuramente spaventa, ma spaventa perché si potrebbe mettere in discussione il proprio modo di vedere la vite, le amicizie, gli affetti, le relazioni, le scelte fatte. Per arrivare a un cambiamento c'è bisogno di assumersi la responsabilità dei propri errori e la responsabilità della propria sofferenza. Se ci si accetterà di parlare anche di cose non piacevoli, si arriverà a una trasformazione che sarà propedeutica al benessere".
Perché lo psicologo viene percepito come "caro"?
In media una seduta dallo psicologo costa 50-60 euro e nella maggior parte dei casi diventa un appuntamento fisso per 1-2 volte alla settimana. Per una grande fetta della popolazione rappresenta una spesa insostenibile ma in molti, pur potendoselo permettere, ritengono che il costo delle sedute sia eccessivo. La dottoressa Fabiana Sanseverino ha spiegato il motivo per cui si tratta di una percezione errata. Innanzitutto uno psicologo ha alle spalle una solida formazione: ha investito in 5 anni di studio universitari, poi ha fatto un tirocinio post-laurea, un esame di Stato per l'iscrizione all'albo, cosa che richiede una formazione continua obbligatoria, proprio come avviene per tutte le professioni sanitarie, e infine ha fatto della formazione extra per specializzarsi. Come se non bastasse, si tratta anche di una questione di "responsabilità". "Fino a quando continuerò a percepire quello che sto acquistando di poco valore, considererò il costo elevato. Non percepirò più il peso di quell'importo quando darà valore alla spesa, intendendola come un sostegno al mio benessere. Nella psicologia anche l'elemento del pagamento della parcella è un atto carico di significato: attraverso il semplice atto del trasferimento di denaro, mi assumo la responsabilità del mio benessere", ha spiegato la psicologa. Avere un impegno economico con lo psicologo, dunque, spinge ancora di più il paziente verso la trasformazione e l'assunzione di responsabilità del suo disagio.