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Sinner svela il momento più brutto della squalifica: “Non so quante persone sanno questa cosa”

Jannik Sinner a Roma torna a giocare. In attesa dell’esordio il 10 maggio il numero 1 ATP ha parlato anche delle difficoltà che ha dovuto affrontare nel periodo della sospensione.
A cura di Alessio Morra
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Il countdown per il match ufficiale di Jannik Sinner dopo la sospensione continua. Sabato 10 maggio il numero 1 del mondo sarà in campo a Roma, secondo tabellone, contro Cinà o Navone. Agli Internazionali d'Italia l'azzurro si sta allenando, la sta facendo duramente e prima di provare i campi del Foro Italico è stato grande protagonista con i media di tutto il mondo. Sinner ha smentito la relazione con la modella Lara Leito e tra le righe ha parlato anche del momento più duro che ha affrontato durante il periodo di stop.

Il successo a Melbourne poi la sospensione

La vittoria degli Australian Open a gennaio, il terzo titolo Slam della carriera, tre settimane dopo la sospensione. Non è stato per niente facile passare da cento a zero per Sinner, che nella conferenza stampa tenuta lunedì al Foro Italico ha parlato esattamente delle sue emozioni, insomma, di quello che ha provato nei primi momenti in cui ha dovuto stoppare l'attività. Non c'era il solo il divieto di allenarsi con il suo staff o con altri professionisti.

Il momento più duro della sospensione

Le parole di Sinner, pronunciate con la sua proverbiale calma, fanno riflettere e allargando l'orizzonte del mondo di Jannik: "Il momento più duro della sospensione è stato all’inizio. Non potevo assistere a nessun evento sportivo. Molta gente questo non lo sa. Non potevo andare allo stadio per vedere una partita di calcio o seguire una corsa ciclistica dei miei amici. Ma sono stato felice di trascorrere del tempo con la mia famiglia. All’inizio ero confuso, non sapevo che cosa fare. Ho capito ancora di più quanto le persone fuori dal campo siano importanti per darti la forza di andare avanti e tornare a sorridere".

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Sinner ha spiegato nel dettaglio dunque cosa ha dovuto affrontare nei mesi di sospensione. Non ha potuto seguire alcun evento sportivo dal vivo. Il suo riferimento è stato verso il calcio, forse per il Milan la sua squadra del cuore, ma si è riferito anche al ciclismo (è caro amico di Ciccone) e al motorsport (è legato da amicizia con il pilota Antonio Giovinazzi, ma anche con Pier Guidi).

Gli allenamenti e i messaggi a sorpresa

Nel periodo di stop Sinner è rimasto sorpreso da chi avrebbe potuto dedicargli un pensiero e invece non lo ha fatto: "Il tennis è uno sport totalmente individuale, ognuno ha le sue persone intorno. Alla fine non mi sono sentito quasi con nessuno, mi sono sentito un po' con Draper, che si è allenato con me a Monte Carlo, poi con Sonego. All'inizio ho avuto messaggi sorprendenti da alcuni giocatori, da altri me li aspettavo e invece".

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