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L’Italia di fronte al fenomeno Sinner: come ci si comporta quando hai un grande tennista?

Jannik Sinner è arrivato quasi per caso, spiazzando tutti noi italiani: finalmente l’Italia dopo tanti anni ha un giovane talento destinato ad una carriera al altissimi livelli. Ecco un piccolo decalogo sulle cose da non fare ora che dobbiamo seguire e tifare per un potenziale grande campione del tennis del futuro.
A cura di Jvan Sica
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E adesso come la mettiamo? Come ci dobbiamo comportare? C’è un’etichetta o delle regole scritte da qualche parte che ci aiutano almeno nelle prime fasi? L’angoscia che porta a tutte queste domande è dovuta a qualcosa che non ci aspettavamo, arrivata quasi senza accorgercene e ora che il Paese ne è cosciente deve farci i conti il più in fretta possibile: abbiamo Jannik Sinner, un tennista straordinario che può diventare uno fra i migliori della sua generazione.

Stanotte ha perso 3-0 contro Nadal ai quarti del Roland Garros, ma ha dimostrato ancora una volta di crescere partita dopo partita. E se adesso, con questo livello di gioco, si arriva con discreta facilità ai quarti di uno Slam, venendo battuti solo dal più forte di tutti i tempi sulla terra rossa che gioca al meglio, allora l’orizzonte è davvero dorato.

Per questo motivo dobbiamo iniziare ad organizzarci, ma per noi italiani non è facile. Al netto delle nazioni con grande tradizione tennistica capaci di sfornare talenti a ripetizione, prima di noi ci sono passati anche la Romania, l’Austria, l’Argentina, il Brasile, il Belgio, la Croazia, la Serbia, la Grecia, l’Olanda, perfino Cipro ha avuto la sua finale Slam con Baghdatis.

Dal 1976 non vinciamo un torneo del Grande Slam, il Roland Garros di Panatta contro Harold Solomon, e prima ci era riuscito solo Nicola Pietrangeli (Roland Garros 1959 e 1960). Non siamo soltanto poco allenati, siamo ormai completamente all’asciutto del cardiopalma da vittoria potenziale, siamo una squadra che nella storia sale dalla A alla B e poi d’un tratto rischiamo di vincere la Champions League (solo i tifosi atalantini possono capirci).

Lo Jannik Sinner che stiamo vedendo da due anni a questa parte però non ammette dubbi: può essere un talento generazionale per il tennis del futuro prossimo, uno di quegli atleti che cambiano il loro sport e diventano star mondiali. Dobbiamo adeguarci, c’è poco da fare, iniziare a pensare di tifare per un italiano fino alla fine dei tornei dello Slam e prendere tanta valeriana per non farci troppo travolgere.

Se però sappiamo ancora poche cose sul cosa noi italiani dobbiamo fare ora che abbiamo un tennista dal talento immenso, iniziamo almeno a ripassare cosa non fare, per non farci trovare impreparati. Ecco un decalogo molto semplice su cosa sia meglio evitare.

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1 – Ora i tifosi non possono entrare o possono farlo solo in minima parte per il Covid, ma si spera che a breve tutto ritorni come prima. Ecco, una volta riempite le arene in giro per il mondo, non sbrachiamo subito con le minacce all’avversario, le bottiglie tirate in campo, le peggio maleparole dette agli arbitri e le facce rosse e gonfie d’ira o di goduria. Il tennis ne ha viste tante ma ricordiamoci che vuole un po’ di sobrietà. A Wimbledon ci aspettano al varco.

2 – Non pensare di imitare Sinner iscrivendosi subito a tennis. Il moto fa bene, ma è meglio capire come iniziare a farlo. Se il nostro sovrappeso è di 40 chilogrammi, io direi di iniziare con qualcosa di soft, magari camminare e non stare sempre alla scrivania. Il tennis verrà dopo.

3 – Se invece ci si diletta già con qualche partitina di tennis con gli amici, non aumentare il livello della sfida e iniziare a spaccare racchette. La racchetta da tennis costa assai, non ce lo dimentichiamo.

4 – Non ossigenare, colorare o decolorare i capelli per farli assomigliare il più possibile al biondo-rossiccio-castano di Sinner. Potrebbe venire fuori un colore così brutto che nemmeno tua figlia ti riconosce più.

5 – Negli anni ’70 corremmo a comprare i pantaloncini corti che sfoggiava Panatta in campo. Eravamo alquanto ridicoli. Non ripetiamo lo stesso errore ordinando su Amazon le maglie che spesso sfoggia Sinner durante le sue partite. O al massimo prendiamole, ma usiamole come pigiama.

6 – Non chiamare l’occhio di falco quando parcheggi male e strusci l’auto altrui in cui c’è il proprietario che vuole menarti.

7 – Non dire “You cannot be serious” a tua moglie che ti invita con violenza a buttare la spazzatura. Lei ti risponderebbe con violenza moltiplicata ma in dialetto lucano.

8 – Non impazzire davanti alla tv se non danno il Challenger di Fergana in Uzbekistan. Fino a ieri due games a Wimbledon e già dormivamo sul divano.

9 – Non mettiamo troppa pressione a Sinner (e poi a Musetti) invitandoli a cose tipo Porta a Porta, Barbara D’Urso (il nome del programma è un’appendice), Grande Fratello Vip. Lasciamolo giocare e cercare di vincere. Ci deve bastare.

10 – Non pensiamo di costruirci un rovescio, prima di costruirci il futuro.

È arrivato il nostro momento. Fino ad oggi ci siamo divertiti. Ma da oggi in poi sarà fantastico.

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