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“Non esiste una curva dove non si può sorpassare”, Hamilton in Brasile conferma la teoria di Senna

Lewis Hamilton nella Sprint Race ha compiuto una rimonta clamorosa passando dal 20° al 5° posto in 24 giri. L’inglese ha confermato un teorema di Ayrton Senna.
A cura di Alessio Morra
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In Brasile tutte le scuderie e tutti i piloti in occasione del Gran Premio di San Paolo hanno omaggiato sui social Ayrton Senna. Hamilton ha modificato i colori del suo casco per onorarlo, la McLaren lo ha celebrato sui social, come la Williams, ma lo hanno fatto anche la Haas, la Ferrari e Pierre Gasly. Sfumato il ricordo di Verstappen, che però ha un motore Honda, che invece è legata si a Senna, la cui eredità tutti cercano di accaparrarsi. In un modo o nell'altro. Ma tutti sanno che nel circus c'è solo un erede diretto di Ayrton ed è Lewis Hamilton che nella Sprint Race ha regalato spettacolo e ha fatto sua una delle frasi storiche del compianto pilota brasiliano: "Non esiste una curva dove non si può sorpassare".

Prese letteralmente questa frase ovviamente non è perfetta, ma il concetto di Ayrton è molto più vasto. Perché i grandi campioni sanno sempre come trovare lo spazio giusto e come realizzare una manovra perfetta. In questa stagione Hamilton finora è stato battuto da Verstappen, che da vicino il titolo, ma Lewis ha mostrato il suo talento enorme e lo ha fatto realizzando dei sorpassi impossibili, è stato così a Silverstone dove ha infilato nel finale Leclerc, all'Hungaroring e pure in Turchia.

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Ma ciò che ha fatto Hamilton nella Sprint Race è stato straordinario. Forse a fine stagione questa piccola grande impresa sarà inutile. Verstappen ha 22 punti di vantaggio e nel Gp del Brasile partirà dalla prima fila (Lewis dalla quinta per via di una duplice penalità) e vede il titolo. L'inglese è partito ultimo e cioè ventesimo ed è arrivato quinto. Quindici sorpassi in 24 giri, è vero che guida una Mercedes ma ci voleva classe e tanto talento per superare ossi duri come Alonso e Ricciardo, ma anche tanto sangue freddo. Perché un errore lo avrebbe riportato in fondo al gruppo. Invece Lewis è stato perfetto e nel finale quando forse poteva accontentarsi, perché in fondo i danni li aveva limitati, ha superato Leclerc e Norris con due manovre splendide. I due giovani piloti di Ferrari e McLaren sono stati superati in modo differenti, e in modo completamente differente aveva effettuato dei sorpassi al via e si era liberato poi di Ricciardo o Alonso, ma anche di Vettel e dei francesi Ocon e Gasly. Era scatenato Hamilton, che ha esaltato Toto Wolff, e ha confermato che non esiste una curva dove non si può sorpassare.

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