242 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ferrari F1, la frecciata di Todt: «Finora è mancata la macchina, non i piloti di talento»

Alla vigilia del campionato Mondiale 2020 di Formula 1 il presidente della Fia Jean Todt bacchetta la Ferrari per gli insuccessi degli ultimi anni. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera l’ex team principal del Cavallino difende Fernando Alonso e Sebastian Vettel:«Non hanno vinto per colpa della macchina».
A cura di Michele Mazzeo
242 CONDIVISIONI
Immagine

«Alla Ferrari manca la macchina non i piloti di talento». La stoccata per la casa di Maranello arriva da un ex di lusso. La frecciata per il Cavallino arriva infatti da Jean Todt, oggi presidente della Fia ma che per 15 anni è stato il deus ex-machina al muretto della Rossa più vincente della storia (con i 5 titoli consecutivi conquistati da Michael Schumacher). A venti giorni dall'inizio del campionato Mondiale 2020 di Formula 1 che, dopo lo stop forzato a causa della pandemia legata alla diffusione su scala globale del Coronavirus (qui gli aggiornamenti con le ultime notizie dall'Italia e dall'estero) avverrà nel week end del 5 luglio in Austria, dunque il numero uno della Federazione Internazionale, in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, tra le altre cose non si esime dal bacchettare la scuderia italiana per questi ultimi anni senza successi.

Todt: «Alonso e Vettel non hanno vinto per ‘colpa' della Ferrari»

«L’automobilismo è una combinazione fra uomo, macchina e squadra – ha risposto Todt alla domanda sulla nuova giovane coppia di piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr che dal 2021 sarà titolare dei due sedili Ferrari in F1 -. L’unica alchimia che può funzionare è quella che unisce tutto per vincere. Senza uno di questi elementi gli altri non funzionano, lo abbiamo già visto». Proseguendo il presidente Fia è ancora più chiaro: «Senza la macchina non hanno vinto né Fernando AlonsoVettel – ha infatti specificato -. Sebastian ha vinto quando aveva la vettura competitiva (con la Red Bull, ndr)».

Immagine

«Primi anni duri anche per Schumacher, ma poi abbiamo aperto un ciclo»

E dopo essersi detto dispiaciuto che Vettel, dopo l'annuncio della fine del matrimonio con la Ferrari non abbia ancora trovato un sedile per il 2021, ha anche ammesso che lo stesso problema si è verificato anche quando Michael Schumacher (poi diventato il pilota più vincente di sempre con i suoi 7 titoli iridati), arrivò al Cavallino proprio sotto la sua gestione: «Quando è arrivato alla Ferrari nel 1996 ha dovuto aspettare fino al 2000 per il titolo – ha dichiarato il manager francese al collega Daniele Sparisci del Corriere della Sera-. Puoi avere il talento, ma se non hai mezzo, team, affidabilità, non ce la fai. Bisogna mettere insieme tutto». Anche se ha anche sottolineato come, all'epoca, si sia trattato di una graduale evoluzione che ha poi portato all'apertura del ciclo vincente, mentre nel recente passato per la Rossa non è stato così: «Noi nel 1997 abbiamo perso all’ultima gara, nel ’98 pure, e nel ’99 anche ma almeno abbiamo conquistato il Mondiale costruttori. Poi sono arrivati gli anni belli – ha concluso -. Se non ci siamo riusciti prima è perché non c’era il giusto mix».

242 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views