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Ecclestone contro Hamilton: “L’incidente con Verstappen è colpa sua. Penalità troppo leggera”

L’ex boss della Formula 1 Bernie Ecclestone ritiene troppo leggera la sanzione di 10 secondi inflitta a Lewis Hamilton per il contatto con Max Verstappen al 1° giro del GP della Gran Bretagna a Silverstone: “Se i commissari non lo hanno ritenuto un incidente di gara allora avrebbero dovuto assegnare almeno 30 secondi di penalità a Lewis. La punizione non corrisponde alla scorrettezza commessa”.
A cura di Michele Mazzeo
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L'incidente tra Lewis Hamilton e Max Verstappen a Silverstone che ha riaperto il Mondiale di Formula 1 2021 continua a far discutere. A creare diverse polemiche è stata la sanzione comminata al britannico dopo il contatto a oltre 290 km/h alla Copse con la Red Bull dell'olandese che è poi andato a sbattere violentemente contro le barriere terminando anticipatamente la gara vinta poi in rimonta dal rivale.

I commissari hanno deciso di punire la manovra di Hamilton con dieci secondi di penalità con il Direttore di Gara Michael Masi che ha poi spiegato che al momento della decisione sulla punizione da assegnare non si devono considerare le conseguenze sul resto della garae per tanto quella presa dal Panel degli Stewards è stata la decisione più giusta. Non sembra essere dello stesso avviso però l'ex boss della Formula 1 Bernie Ecclestone secondo il quale se quell'episodio non viene valutato come un incidente di gara allora sarebbe dovuto essere sanzionato con una penalità molto più pesante:

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"Di chi era la colpa? Devo dire Lewis Hamilton – ha detto infatti l'ex patron del Circus intervistato da Sportsmail –. Ai vecchi tempi avremmo detto che era un incidente di gara. Era chiaro che tutti stavano facendo del loro meglio per vincere il campionato. Ma – ha poi aggiunto il 90enne britannico – se gli steward non lo hanno considerato in questo modo allora avrebbero dovuto dare a Lewis una penalità superiore ai 10 secondi. Sarebbero dovuti essere almeno 30 secondi.

Lewis non era davanti nel punto in cui si sono scontrati. Non era il suo angolo. Era indietro di quasi una macchina. Ecco perché l'ha colpito dietro e non davanti. Dieci secondi non erano giusti – ha infine concluso Bernie Ecclestone –. La punizione non corrisponde alla scorrettezza commessa".

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