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Vidal impazzisce per il Flamengo: prima la maglia alla Torcida poi la sfida alla Champions

Arturo Vidal si è preso la scena nella sfida vinta col Corinthians in Copa Libertadores scacciando definitivamente ogni critica: “Sensazione spettacolare, non abbiamo limiti”
A cura di Alessio Pediglieri
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Dopo la vittoria in Copa Libertadores contro il Corinthians, per l'andata dei quarti di finale, il Flamengo non ha avuto che una parola per Arturo Vidal: "Leggenda". Il centrocampista cileno ha fatto il suo debutto ufficiale nella coppa sudamericana festeggiando con i suoi il successo ed esplodendo in una esultanza quasi irrefrenabile a fine partita. Entrato in campo a risultato oramai acquisito, si è reso protagonista di un gesto che ha conquistato i suoi nuovi tifosi rossoneri, seguito da dichiarazioni di incondizionato amore.

E dire che quando Arturo Vidal ha lasciato l'Inter lo scorso luglio per firmare con la sua nuova squadra, il Flamengo, le critiche nei suoi confronti non erano per nulla mancate, anzi. Tanti gli scettici nel vedere il cileno, oramai maturo 35enne, arrivare in Brasile, probabilmente per "svernare" nell'ultima parabola della sua lunghissima e vincente carriera. Invece, dopo solo una manciata di presenze in campo e l'esordio vincente in Libertadores, nel giro di qualche settimana non c'è più chi abbia intenzione di mettere in dubbio l'acquisto estivo, con King Arturo che si è preso già la scena.

Per tre partite non è stato nemmeno convocato da Dorival Silvestre Junior, offrendo il fianco alle critiche: fuori condizione, non ha mai visto il campo, fino ai 13 minuti nel finale di partita contro l'Avai. Scampoli incolori che poi hanno lasciato piano piano spazio ad un crescendo diventato in pochi giorni rossiniano. 30 minuti con l'Athletico in Coppa del Brasile, poi oltre 70 – con gol – nel poker rifilato in campionato all'Atletico. Fino al debutto in Libertadores dove ha giocato solamente 18 minuti, con il Flamengo già avanti 2-0, ma gli sono bastati per prendersi applausi e cori dei tifosi e i complimenti dei compagni di squadra.

Tutti stravedono già per Vidal: a fine match contro il Corinthians il cileno si è recato sotto la Curva, a festeggiare il successo che profuma di semifinale, per poi accogliere l'invito dei propri compagni. "Dai la tua maglietta ai tifosi". Detto, fatto. Vidal si è spogliato dalla casacca del Flamengo con la Torcida in festa e ricevendo i "complimenti" dal club e non solo. Rodinei, difensore totem dei brasiliani, una vita trascorsa a difendere la porta del Mengão e tra i protagonisti della vittoria per 2-0 con l'assist decisivo per l'eurogol di Gabriel Barbosa, a fine gara ha avuto pensieri solo per Vidal: "Abbiamo avuto un rapporto splendido da subito. Mi aveva già soprannominato Avião (aereo) e quando ci siamo visti, gli ho detto di avermi dato una responsabilità molto grande. Era già un grande idolo per me, per tutto quello che ha conquistato, tutto quello che ha fatto nel calcio. Poi appena arriva, mi loda: è stato gratificante per me"

Alla fine, ha parlato lo stesso Vidal, trascinato da un entusiasmo che lo ha coinvolto da subito e che sta alimentando come sempre ha saputo fare, trascinando le curve dentro e fuori il campo tra prestazioni e dichiarazioni da autentico guerriero. E così non è mancato anche il suo pensiero a fine partita che ha riacceso le ambizioni dei tifosi del Fla: "Ogni bambino sogna di giocare e vincere un giorno in Libertadores, venire qui mi può permettere di farlo. Spero di realizzarlo quest'anno e il prossimo, con questa squadra tutto è possibile. È una sensazione spettacolare, ci sono voluti molti anni per tornare in Sud America ma ora sono felice, sia per questo sia per avere vinto una partita chiave". In una competizione che pur non avendola mai giocata, conosce benissimo: "La Libertadores è molto simile alla Champions League, per via dello stadio, dei tifosi, tutti spettacolari. Penso che con il livello di giocatori che abbiamo, se fossimo in Champions lotteremmo con tutte le squadre più forti alla pari. La verità è che questo club ha tante qualità e pochi limiti". Come King Arturo.

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