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Mondiali in Qatar 2022

Tra Messi e Mbappé un rapporto complesso nel PSG: prima dei Mondiali hanno stretto un patto

Argentina-Francia, finale dei Mondiali in Qatar, sarà anche la sfida tra Leo Messi e Kylian Mbappé. Il rapporto tra i due, con Neymar a fare da terzo incomodo, non è idilliaco. Lo confermano diversi episodi avvenuti nell’ultimo anno e mezzo insieme al PSG.
A cura di Marco Beltrami
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C'è compagno di squadra e compagno di squadra. Ne sa qualcosa Kylian Mbappé che dopo aver affrontato l'amico Hakimi, regalando scene emozionanti, in Francia-Marocco, ora si troverà di fronte Leo Messi baluardo dell'Argentina nella finale dei Mondiali. I due condividono lo spogliatoio del PSG, di cui sono le stelle più brillanti insieme all'altro componente del super tridente Neymar. Ma qual è il reale rapporto tra Messi e Mbappé, che nell'ultimo atto del Qatar si sfideranno anche per il titolo di capocannoniere del torneo, al di là delle dichiarazioni di circostanza e di facciata?

Sicuramente il feeling non è proprio idilliaco, con la convivenza all'interno dello spogliatoio del Paris Saint-Germain tutt'altro che semplice. Troppi galli nel pollaio? Quello che è certo è che l'arrivo di Messi, colpo di mercato due estati or sono, ha spostato un po' i riflettori di cui godeva Mbappé che ha dovuto poi dividere gli stessi non solo con Neymar ma anche con la Pulce. Se già con il brasiliano le cose non sono andate per il meglio con il legame che si è deteriorato, non bisogna dimenticare il legame fortissimo tra il verdeoro e l'argentino sin dai tempi del Barcellona.

Anche per questo l'attaccante transalpino, stizzito per l'ingaggio della Pulce nella scorsa sessione di mercato, sembrava pronto ad accettare la proposta del Real Madrid, prima del clamoroso dietrofront. Sul piatto tanti soldi e, stando agli spifferi provenienti dalla Francia, anche una promessa da parte della dirigenza a Mbappé: quella di metterlo assolutamente al centro consegnandogli la leadership del gruppo, "ridimensionando" Neymar, con il tentativo poi fallito anche di cederlo. Una situazione che non si è concretizzata diventando un boomerang per i Blues che solo pochi mesi fa hanno dovuto fare i conti con il "mal di pancia" dell'ex Monaco pronto nuovamente (questa volta senza tentennamenti) alla partenza.

D'altronde se Kylian si è sempre lamentato dell'eccessiva libertà concessa a Neymar, quest'ultimo non ha gradito il fatto che il PSG lo abbia ricoperto d'oro nella scorsa estate. Insomma una frattura che ha avuto conseguenze anche nello spogliatoio, con Messi che si è schierato dalla parte del suo amico Neymar, forte anche dell'appoggio del clan ispanofono. Il tutto con buona pace di Mbappé sempre più solo, con l'amicizia dei connazionali e del suo fido scudiero Hakimi.

In questo scenario poi le cose non sono nemmeno migliorate dopo il caso della scelta del rigorista, con le plateali reazioni in campo e non solo di Neymar e Mbappé a conferma della divergenza di vedute sul battitore designato (i calciatori ricevono dei bonus in denaro per i gol segnati e quindi hanno tutto l'interesse di voler calciare i penalty) e la spallata dell'ex Monaco all'argentino. Insomma atmosfera calda, come confermato anche dalle telecamere che hanno intercettato il labiale del transalpino che accusava il brasiliano anche di non passargli il pallone. Una situazione che poi, a suo dire, si sarebbe sicuramente riproposta. In realtà poi i numeri hanno rivelato che anche Mbappé spesso e volentieri ha fatto altre scelte piuttosto che servire i compagni di reparto.

Per settimane dunque si sono notate situazioni strane in campo, con Messi che inevitabilmente è stato tirato in ballo. Si è parlato dei suoi tentativi di paciere rivelatisi non troppo fortunati, alla luce della sua vicinanza a O'Ney e al clan dei sudamericani. In campo i tre riescono a prendere sulle spalle il PSG di Galtier, parlando la stessa "lingua" calcistica, ma fuori le cose sono diverse, con Mbappé da una parte e Messi e Neymar dall'altra. Emblematico il video dell'allenamento con gli ex Barcellona intenti a lavorare in coppia, e il bomber lasciato al palo.

Senza dimenticare poi che c'è anche un tutt'altro che leggero problema di convivenza tattica, che pesa e non poco a Mbappé. Il francese al PSG si ritrova spesso e volentieri a giocare come punta centrale, con Messi e Neymar ai suoi fianchi. Il talento del transalpino gli permette di esprimersi al meglio anche in questa veste, ma il fatto di doversi sacrificare a giocare in un ruolo non gradito è un ulteriore motivo di discussione e d'insofferenza. Sofferenza tattica, ma anche fisica, con la necessità palesata in un'intervista di dover correre anche per il non più giovanissimo Messi, a conferma di un'altra situazione indigesta.

Lo stesso attaccante infatti proprio nei suoi interventi in nazionale prima del Mondiale ha ribadito a più riprese, la preferenza per un ruolo diverso alle spalle di un terminale offensivo di peso, proprio come accade nei Bleus. "Nella Francia mi chiedono altre cose rispetto al mio club. Ho molta più libertà qui. Il mister sa che c'è un numero 9 come Giroud che occupa le difese, e io posso girare e andare nello spazio. A Parigi è diverso, non c'è quello. Qui viene chiesto di fare il pivot, è diverso".

Dal campo, ai social. Mbappé e Neymar non si sono risparmiati colpi bassi, anche a suon di like. Non sono mancate manifestazioni di gradimento galeotte, a post mirati a screditare l'uno e l'altro. E a proposito di social sicuramente il fatto che Mbappé abbia proprio durante i Mondiali definito Cristiano Ronaldo come il più grande di tutti i tempi, non è stato gradito dal suo compagno di squadra argentino. Insomma il rapporto tra i due non è sicuramente dei migliori e la finale dei Mondiali vivrà dunque anche di questo eccezionale confronto che si chiuderà in maniera positiva solo per uno.

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Messi e Mbappé ci arrivano anche in condizione particolare, visto che stando a quanto riportato dalla stampa spagnola, proprio alla vigilia dei Mondiali hanno deciso di mettere in pratica un patto, coinvolgendo anche Neymar. Nessuna polemica, massima attenzione e serenità totale tra i tre senza alcun riferimento alle divergenze di vedute nel club. Il motivo? Liberarsi dei pensieri tossici e pensare solo al campo e ai risultati, con l'obiettivo poi di ripresentarsi anche nel migliore dei modi alla ripresa nel PSG. Alla fine però sarà solo uno a sorridere, tra l'argentino e il francese. Nel precedente del 2018, a godere fu Mbappé che poi sollevò al cielo la Coppa.

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