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Svelato il motivo dell’assenza di Cristiano Ronaldo al funerale di Diogo Jota: un trauma di 20 anni fa

A distanza di qualche ora dall’assenza di Cristiano Ronaldo al funerale del compagno di nazionale Diogo Jota, con annesse polemiche che ne sono seguite, ne è stato svelato il vero motivo: “Un fortissimo trauma emotivo, da allora non partecipa ad alcun funerale”.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'assenza di Cristiano Ronaldo sabato scorso al funerale di Diogo Jota e il giorno prima alla veglia funebre per rendere omaggio e dare l'ultimo saluto al calciatore del Liverpool e della nazionale portoghese morto tragicamente in un incidente stradale assieme al fratello André Silva, ha sollevato parecchie polemiche, in particolare nella patria del cinque volte Pallone d'Oro: possibile che il capitano del Portogallo, che poche ore prima aveva dedicato un commovente post al compagno con cui aveva appena vinto la Nations League, non abbia sentito dentro di sé l'imperativo di interrompere le vacanze, salire sul proprio jet privato ed essere tra coloro che piangevano l'amico e confortavano la vedova del 28enne attaccante lusitano? Questa domanda ineludibile è dilagata sui social e tra i media appena si è capito in maniera incontrovertibile che Ronaldo non era tra le persone presenti, distrutte dal dolore, presso la chiesa Igreja Matriz a Gondomar, vicino Porto.

Il vero motivo per cui Cristiano Ronaldo non si è presentato al funerale di Diogo Jota: un trauma mai superato

Mentre impietose circolavano le foto di Ronaldo in vacanza, rilassato e apparentemente senza pensieri qualche ora prima nelle acque di Maiorca, quindi anche abbastanza vicino al luogo del funerale, qualcuno ha provato a spiegare l'assenza dell'ex Real e Juve con la sua volontà di non fare ombra alla cerimonia e al ricordo di Diogo Jota con la sua presenza, che si sarebbe presa la scena a causa della pressione mediatica perenne che circonda Cristiano ovunque vada. Ma la verità è un'altra, affonda le sue radici nel passato di Ronaldo e in un trauma emotivo mai superato, che lo induce a non presentarsi ad alcun funerale per non ripiombare in un dolore indicibile provato 20 anni fa, quando perse suo padre.

Una storia privata che ha segnato Ronaldo per sempre – come ha ricordato qualche ora fa la sorella Katia – e che è rimasta infissa nel suo cuore in questi due decenni di incredibili successi sportivi, che nulla hanno potuto per lenire la sofferenza dell'animo del campione portoghese, che si rinnova ad ogni lutto che lo colpisce per la perdita di una persona a lui cara. È il vicedirettore del quotidiano portoghese ‘Record', Vitor Pinto, a raccontare la vicenda: "È evidente che le persone avevano una certa aspettativa di poter assistere all'arrivo di Cristiano Ronaldo al funerale. Io stesso ho avuto questa percezione quando mi sono recato a Gondomar e diverse persone me lo hanno chiesto. Tuttavia… nonostante si tratti di una situazione molto intima per Ronaldo, ‘Record' fa un'eccezione e spiega il motivo, proprio per evitare che si crei disinformazione, che si commentino notizie, persino a livello internazionale, cose che non corrispondono minimamente alla verità e che sono chiaramente malevole".

"In primo luogo – continua il giornalista portoghese – chi non merita questo è Diogo Jota, André Silva e la loro famiglia, perché sanno perfettamente che Cristiano Ronaldo, subito dopo aver appreso della tragedia, attraverso i canali appropriati e con l'aiuto di Jorge Mendes in tal senso, ha immediatamente fatto sapere alla famiglia che sarebbe stato presente, che avrebbe offerto aiuto, supportandoli in modo silenzioso e garantendo che, anche quando questa tragedia non sarà più discussa, commentata o argomento sui social media, lui sarà vicino e attento, assicurando che alla famiglia non manchi nulla, che ai figli non manchi nulla".

La rivelazione su Ronaldo: "Dopo la morte del padre non ha partecipato più ad alcun funerale"

Pinto va poi al punto della vicenda: "Purtroppo dobbiamo rivelare che Cristiano Ronaldo ha subìto, come è noto a chiunque segua la sua carriera, un fortissimo trauma emotivo alla morte del padre, perché in questo momento l'assenza di memoria di alcune persone, che è agghiacciante, porta quasi a dimenticare, intenzionalmente, che ciò è accaduto quando Ronaldo rappresentava la nazionale a Mosca".

Era il 7 settembre del 2005, la nazionale portoghese era in trasferta in Russia per giocare una partita di qualificazione ai Mondiali contro i padroni di casa, giocata a Mosca. In quelle ore il padre di Ronaldo, José Dinis Aveiro, morì a Londra a causa di problemi legati all'alcolismo. La notizia fu un durissimo colpo per Cristiano, che all'epoca aveva solo 20 anni e stava iniziando la sua carriera al Manchester United. "La notizia della morte del padre gli fu data dal CT Luis Filipe Scolari – racconta Pinto – È stata una situazione molto difficile da affrontare e c'è qualcosa per cui dobbiamo sempre avere rispetto, per il modo intimo in cui ciascuno affronta il dolore. Da allora, Cristiano Ronaldo, in situazioni di persone a lui care, di perdite che gli causano un particolare turbamento emotivo, si è rifugiato in questa forma di manifestare affetto, supporto e cordoglio, ma senza partecipare ai funerali".

"Ripeto, questa è la sua scelta per affrontare il dolore e la perdita di persone care – continua il vice direttore di ‘Record, evidentemente molto vicino al capitano del Portogallo – Bisogna rendersi conto che solo poche settimane fa Ronaldo stava vincendo la Nations League insieme a Diogo Jota. È stato un momento di felicità per tutti noi portoghesi, un momento di gioia per la nazionale e per loro. Infatti, nel suo intervento sui social, Cristiano, non appena ha saputo dell'incidente avvenuto in Spagna, ha immediatamente fatto riferimento alla moglie, alla famiglia, ai figli. Ed è proprio questa garanzia che è importante sottolineare in questo momento. Contrariamente a quanto riportato dalla stampa internazionale, soprattutto in Inghilterra, Ronaldo non era minimamente preoccupato che la sua presenza potesse o meno offuscare, come si diceva, il momento".

La solenne promessa di Cristiano: "Ha dato garanzie che sarà al fianco della famiglia di Diogo Jota in ogni momento"

"Il clamore mediatico non conta nulla in questo momento, non avrebbe oscurato la famiglia, sono state descritte cose di questo tipo. Questo non conta assolutamente nulla in questo momento di lutto, in questo momento di dolore. L'unica cosa che conta è garantire che da ora in poi alla famiglia non manchi nulla e, in questo senso, Cristiano Ronaldo, per quanto ne sappiamo direttamente dalla famiglia, ma anche attraverso Jorge Mendes, ha già dato garanzie che sarà al fianco della famiglia in ogni momento e, aggiungiamo noi, saprà anche onorare la memoria e il contributo di Diogo Jota in queste qualificazioni per il Mondiale e sicuramente nel Mondiale che si terrà la prossima estate. Siamo certi che Diogo Jota sarà un importante fattore di motivazione per la nazionale, che vorrà onorare tutto ciò che ha dato con lo stemma al petto", conclude Vitor Pinto.

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