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Smalling racconta la rapina in casa: “Mi hanno chiesto chi fossi. L’antifurto? Non siamo abituati”

Chris Smalling e la sua famiglia sono stati vittima di una rapina in casa nella giornata di ieri. Tre malviventi hanno fatto irruzione nell’abitazione del difensore della Roma, spaventando tutti. Il centrale inglese ha rotto il silenzio sull’accaduto sui social, dimostrando di essere ancora molto scosso dopo l’accaduto.
A cura di Marco Beltrami
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Un'esperienza terribile che Chris Smalling e la sua famiglia difficilmente dimenticheranno. Il difensore della Roma nella mattinata di venerdì ha ricevuto l'inaspettata visita nella sua abitazione di tre malviventi a volto coperto che hanno messo a segno una rapina, spaventando i presenti. L'ex Manchester United, attraverso un messaggio sui social, ha parlato di quanto accaduto, dimostrando di essere ancora molto scosso. In un'intervista al Corriere della Sera ha poi raccontato quei momenti concitati.

Dalla gioia per il passaggio del turno contro l'Ajax e la qualificazione in semifinale di Europa League della sua Roma, alla paura per la rapina in casa. In poche ore Smalling ha vissuto emozioni contrastanti passando, come si suol dire, dal paradiso all'inferno. Il centrale inglese che non è sceso in campo per le conseguenze dell'ennesimo infortunio che sta rovinando la sua stagione, ha vissuto un vero e proprio incubo. Nella mattinata di venerdì, mentre era in casa con sua moglie Sam Cooke, il figlioletto e altri componenti della sua famiglia, è stato sorpreso da tre malviventi che hanno fatto irruzione nella sua abitazione nel quartiere Appio Pignatelli. Uno shock per l'ex United che in una delle sue storie sui social ha voluto comunque tranquillizzate tutti: "Vorrei ringraziare tutti per i messaggi di vicinanza e di supporto! Nonostante sia molto scossa, la mia famiglia è fortunatamente illesa".

I tre a volto coperto hanno costretto Smalling a consegnare loro, denaro, preziosi e oggetti di valore, facendogli anche aprire la cassaforte, prima di darsi alla fuga. Subito dopo, chiamate dal difensore, sono arrivate sul posto le forze dell'ordine che hanno subito avviato le indagini su quanto accaduto. Un'esperienza terribile per la famiglia Smalling, a detta dello stesso difensore dunque, molto scossa. Il perno della formazione giallorossa si augura che i tre vengano presto assicurati alla giustizia e che soprattutto nessun altro riviva quei terribili momenti: "Spero che queste persone possano trovare un modo più significativo per vivere le loro vite, senza causare danni o angoscia alle altre persone".

Ai microfoni del Corriere della Sera, Smalling è entrato nello specifico, svelando anche alcuni dettagli di quanto accaduto. Il centrale inglese ha raccontato: "I rapinatori ci hanno ordinato di stare seduti sul letto, non ci hanno picchiato né legato. Non so dire se avessero una pistola vera, al tappo rosso non ci ho fatto caso. E poi hanno anche parlato poco, anzi pochissimo. Mi hanno chiesto come mi chiamassi e uno di loro mi ha fatto un gesto per chiedere dove fossero i soldi. Volevano sapere se ci fosse del "cash" in giro, ho capito e gli ho portato i 200 euro che avevo nel portafoglio". Smalling che ha rivelato che i rapinatori hanno portato via un bottino da circa 50mila euro ha spiegato il perché non ha l'antifurto: "Non l'ho messo perché non siamo abituati".

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