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Niente finale di Champions League per Londra: si giocherà in Portogallo, forse a Oporto

La finale di Champions League tra Manchester City e Chelsea non si giocherà né a Istanbul, sede scelta in origine, né a Londra, dove si pensava potesse essere trasferito l’evento. Il match più importante della stagione calcistica europea si disputerà per la seconda volta consecutiva in Portogallo, probabilmente all’Estadio Do Dragao di Porto.
A cura di Valerio Albertini
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La finale di Champions League tra Manchester City e Chelsea non si giocherà a Istanbul. Per il secondo anno di fila, la capitale turca dovrà rinunciare all'evento più importante del panorama calcistico europeo a causa della pandemia. Il match non sarà disputato nemmeno a Londra, come le autorità inglesi speravano, bensì per la seconda volta consecutiva in Portogallo. Stavolta, secondo le indiscrezioni del Daily Mail, lo stadio che la ospiterà dovrebbe essere il Do Dragao di Porto.

Perché non si giocherà a Istanbul

La partita tra i citizens di Guardiola e i blues di Tuchel si sarebbe dovuta disputare allo stadio Ataturk di Istanbul, alla presenza di circa 25mila spettatori. Il governo del Regno Unito, però, ha inserito la Turchia nella cosiddetta "lista rossa", imponendo la quarantena obbligatoria al rientro in patria a chiunque avesse raggiunto il Paese, a causa del considerevole aumento di contagi che sta affliggendo la nazione governata da Erdogan. I tifosi inglesi che avessero voluto andare a vedere la finale, dunque, sarebbero dovuti rimanere in isolamento dieci giorni al loro rientro. La Uefa si è quindi convinta a spostare la sede, ma non ha accontentato le richieste della Football Association, che avrebbe voluto far disputare la sfida a Londra, nello stadio di Wembley.

La scelta di Porto

Anche se la finale è tra due squadre inglesi e la pandemia nel Regno Unito appare sotto controllo, l'organismo ha deciso di non far disputare la partita nello "Stadio dell'Impero" a causa dell'obbligo di quarantena che avrebbero dovuto affrontare i circa 2.000 ospiti della Uefa, tra dirigenti e sponsor, una volta oltrepassata la Manica. Per questo, si è deciso di virare sul Portogallo, già sede della Final Eight dello scorso anno e inserito nella "lista gialla" dal governo britannico. Non sarà richiesto ai tifosi, dunque, il periodo di isolamento al rientro in patria che sarebbe stato necessario se il match fosse stato disputato in Turchia. Se inizialmente si pensava potesse essere ancora Lisbona la città prescelta, come accaduto lo scorso anno, a quanto pare la Uefa avrebbe scelto Porto e il suo Estadio Do Dragao, che ha una capienza di circa 50mila posti. Non c'è, però, ancora l'ufficialità di tale decisione, che è attesa nelle prossime ore.

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