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Nella notte più bella la maledizione della ‘9’ si abbatte sul Milan: al Wanda si ferma Giroud

Mentre il Milan vincendo contro l’Atletico Madrid ha mantenuto vivo il sogno di qualificazione agli ottavi, Olivier Giroud si è infortunato. L’ennesimo problema stagionale per il francese.
A cura di Alessio Pediglieri
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La vittoria al Wanda Metropolitano sta ancora facendo sognare il popolo rossonero. L'1-0 siglato da Messias ha lasciato intatte le speranze di una qualificazione agli ottavi di finale che appare sempre improbabile ma meno impossibile. Merito del successo contro i Colchoneros e del contemporaneo vittorioso match contro il Porto da parte del Liverpool. Due risultati che dovevano verificarsi per lasciare spazio a nuove speranze per gli ultimi 90 minuti e che si sono puntualmente verificati. Per la gioia incontenibile di giocatori, tecnico e tifosi che, però, devono anche registrare una nota più che dolente.

Se sul fronte risultati il Milan non può recriminare nulla in questa stagione in cui è partito a mille in campionato e ha colto anche la prima vittoria in Champions League proprio nel momento più delicato del Girone, sul lato giocatori, per i tanti e assidui impegni ravvicinati, si sta verificando più di un semplice problema. Da inizio stagione, infatti, Stefano Pioli non ha mai potuto contare su una rosa al completo e fino a fine anno la situazione non sembra avere alcun presupposto perché cambi.

Tutto ciò contribuisce ad alzare l'asticella della difficoltà: in campionato il Milan dovrà prontamente rispondere al primo ko, subito a Firenze, pensando anche all'ultimo impegno di Champions a San Siro, contro il Liverpool. Che potrebbe regalare un sogno solamente in caso di vittoria. Ci si giocherà il tutto per tutto, quindi, senza alibi o seconde possibilità e il Milan lo farà – nuovamente – con i cerotti, non presentandosi nella migliore delle condizioni.

L'attacco è il reparto che preoccupa maggiormente perché è proprio lì che ciclicamente si stanno registrando i maggiori problemi. Ad inizio stagione non era disponibile Ibrahimovic che poi ha lentamente – e al momento – pienamente recuperato. Poi, è stato il turno di Rebic che si è fermato e che non rientrerà se non nel 2022. In mezzo, i problemi di Giroud tra acciacchi e Covid, fino all'ultimo stop arrivato proprio al Wanda Metropolitano.

La gioia di Messias match winner contro l'Atletico in Champions League
La gioia di Messias match winner contro l'Atletico in Champions League

Il francese si è fermato al 66′ minuto, per fare entrare Ibrahimovic in una staffetta possibile ma non del tutto preventivata e automatica soprattutto per centellinare forze e muscoli dello svedese che a 40 deve fare i conti con l'età e la condizione fisica. La prima diagnosi rivolta alle condizioni dell'ex Chelsea, parla di un problema al flessore sinistro che potrebbe tenerlo fermo per circa un mese: praticamente, il Milan rischia di perderlo fino a gennaio. Una tegola pesantissima per Pioli che si ritrova con il solo Leao, il portoghese costretto sempre più ad un minutaggio altissimo, e Ibrahimovic con quest'ultimo che non dà garanzie per potere affrontare tutti gli impegni così ravvicinati.

Un problema che si sta verificando con costanza nel Milan e che sta mettendo in difficoltà il tecnico che ha sempre ovviato affondando le dita in una rosa che, se non eccezionale, sicuramente a totale disposizione della causa rossonera. Ma se è vero che in attacco un paio di giovani ci sono, tra Leao, Pellegri e Maldini, è pur vero che questa problematica poteva anche essere preventivabile: Ibrahimovic, Rebic e Giroud fanno una media di 34,3 anni d'età. Un po' troppi per poter sperare che possano giocare ad un ritmo di una partita ogni 3/4 giorni.

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