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Ibrahimovic scende dal piedistallo, non si sente più un dio: “Il mio fisico sta invecchiando”

Mezzora e un gol con la scarpa slacciata: per Zlatan Ibrahimovic il ritorno in campo con il Milan è durato il tempo di un boccone. Lo svedese è stato costretto a fermarsi di nuovo per un infortunio, questa volta al tendine d’Achille. E ha dovuto prendere atto che il tempo e il logorio non risparmiano nemmeno lui che si sente Rambo. “È il momento di ascoltare il mio corpo”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il logorio del tempo e l'usura possono mettere i bastoni tra le ruote anche a chi, come Zlatan Ibrahimovic, si dipinge come un dio (del pallone) in terra che nulla può scalfire. Il risentimento al tendine d'Achille (lo stesso che s'era manifestato due anni fa, quando giocava in America) è solo l'ultimo degli acciacchi del campione svedese, che era rientrato contro la Lazio ma s'è dovuto subito fermare. Mezzora in campo, un gol segnato alla Lazio con la scarpa slacciata e il solito furore agonistico ne avevano caratterizzato il ritorno in campo dopo 4 mesi di stop per un infortunio al ginocchio subito durante la sfida dell'Allianz Stadium contro la Juve nella scorsa stagione. Era andato lì per suonarle e finì suonato, perdendo anche l'opportunità di partecipare agli Europei.

La gara con lo Spezia sarà la terza consecutiva che lo vedrà al massimo in tribuna a fare il tifo per la squadra ed è difficile ipotizzare quando potrà essere di nuovo a disposizione. Perfino lui ha perso un po' della sua proverbiale, granitica certezza di avere un fisico indistruttibile come Rambo. Basta dare un'occhiata alla sequenza e alla cronaca dei suoi infortuni dell'anno scorso per avere un'idea abbastanza chiara di cosa gli sta accadendo.

Quando ero giovane giocavo e basta, anche se avevo male al tendine proprio come quello che avverto oggi – ha ammesso Ibra nell'intervista a SportWeek -. La cosa che più interessava era andare in campo per fare gol e vincere. L'esperienza mi ha insegnato che dovevo usare un po' di più la testa…

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La personalità e l'orgoglio non bastano a guarire il fisico. Sono 28 le partite saltate nella scorsa stagione per un totale di circa 200 giorni di stop caratterizzati da problemi muscolari di varia natura, coronavirus e un'operazione al ginocchio sinistro per la "pulizia" dell'articolazione.

Il mio fisico sta invecchiando – ha aggiunto Ibra – e non sempre riesce a stare dietro alla mia testa che invece mi dice altro… E adesso l'unica cosa che posso fare è ascoltare di più il mio corpo, senza trascurare ogni piccolo segnale che mi manda. E pensare che non sono Superman.

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