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Il gol rocambolesco di Ibrahimovic: allaccia la scarpa, vede il contropiede, scatta e segna

La rete del raddoppio del Milan segnata da Zlatan Ibrahimovic contro la Lazio è la prima dopo 175 giorni dall’ultima marcatura in A e uno stop di 4 mesi per infortunio. L’evoluzione dell’azione è particolare, il protagonista è lo svedese che attira l’attenzione su di sé per un dettaglio non sfuggito alle telecamere.
A cura di Maurizio De Santis
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Ibrahimovic stava aggiustando la scarpa sinistra quando si è accorto che il Milan era partito in azione di contropiede. Con la coda dell'occhio si accorge che la palla scivola verso Ante Rebic che scatta sulla sinistra: c'è un'autostrada da quella parte e il croato la percorre col piede a tavoletta, tenendo la palla incollata, in controllo abbastanza – una volta arrivato sul fondo, da girare la testa e servire il secondo assist (decisivo) del match allo svedese. È questione di attimi: una frazione di secondi e la palla è già dentro, grazie al tap-in vincente di Zlatan che è a un passo dalla porta. Solo, solo. Pronto alla battuta con la calzatura slacciata.

È lì dove deve essere e ci arriva correndo noncurante della possibilità di ritrovarsi come "cenerentola" nei pressi di Pepe Reina. Arriva e tocca la sfera di quel tanto che serve per siglare il raddoppio e cancellare ogni ambizione di rimonta dei capitolini alla luce del rigore fallito da Kessié. Poi allarga le braccia ed è come spalancare il sipario dinanzi a sé. Va a prendere l'ovazione di San Siro, che dopo quattro mesi di stop per infortunio lo aveva accolto con un sussulto di orgoglio e un boato, fa l'occhiolino al compagno di squadra e – con calma – sistema la scarpa.

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Devastante. Gioca mezz'ora, tira per 3 volte, segna, colpisce e affonda. Ecco come può essere l'impatto di Ibra: entra sul terreno di gioco al 60° (al posto di Leao, autore del vantaggio nel primo tempo) e fa capire subito che ha una voglia matta di spaccare il mondo. Fa le prove del gol, lo manco d'un soffio e scalcia con decisione i tabelloni elettronici dietro la porta laziale. Impreca ma non molla. Trova dinanzi a sé la squadra di Sarri e parte all'assalto con la treccina da samurai che è come il look curato prima di andare "in guerra" (in senso metaforico).

Ibra c'è: è tornato a segnare in Serie A 175 giorni dopo la sua ultima rete (21 marzo contro la Fiorentina). Un gol che gli permette (anche) di entrare nella top 5 dei marcatori più anziani della storia della serie A accanto a Costacurta, Piola, Vierchowod e Totti. Altro? Ibra c'è: con il gol alla Lazio è lo straniero più "vecchio" ad aver segnato nel campionato italiano superando Bruno Alves (39 anni 5 mesi e 19 giorni ).

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