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Miccoli in carcere, il padre: “Una telefonata è stata ignorata, gli hanno voluto dare una lezione”

Il padre di Miccoli difende il figlio ex calciatore, Fabrizio, dopo la condanna per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Si sfoga, parla con amarezza e ha un sospetto martellante. “Gli hanno fatto pagare quella parola che disse durante una telefonata riferendosi a Falcone”.
A cura di Maurizio De Santis
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Fabrizio Miccoli condannato a 3 anni e 6 mesi in carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso
Fabrizio Miccoli condannato a 3 anni e 6 mesi in carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso

Estorsione aggravata dal metodo mafioso. La sentenza definitiva di condanna in Cassazione è stata una mazzata tremenda per Fabrizio Miccoli. L'ex calciatore, oggi 42enne, è rinchiuso nel carcere di Rovigo dove dovrà scontare la pena di 3 anni e 6 mesi inflittagli per aver chiesto a Mauro Lauricella, figlio del boss Antonino ‘U scintilluni', di recuperare una somma di 12 mila euro che Andrea Graffagnini (che in seguito subì minacce e violenze) avrebbe dovuto restituire a un ex fisioterapista del Palermo (club nel quale l'attaccante leccese ha giocato in carriera), Giorgio Gasparini, socio nel locale dell'imprenditore.

"Ha scelto lui la detenzione in Veneto – le parole dell'avvocato, Antonio Savoia, che ha descritto alla Gazzetta dello Sport anche lo stato psicologico del suo assistito -. È un uomo distrutto e soprattutto non si ritiene responsabile per per quei fatti che gli sono stati imputati e per i quali è stato condannato".

Al racconto del legale ha fatto seguito anche la difesa di Enrico Miccoli, padre dell'ex punta. Definisce la situazione in cui si trova assurda perché "sta pagando per qualcosa che non ha fatto (come riporta il Corriere della Sera)" aggiunge che il figlio gli era sembrato abbastanza sereno e soprattutto non si aspettava che sarebbe finito in cella. Lui, che "ha sempre fatto del bene per aver tolto tanti ragazzi dalla strada", ora è senza via di uscita. Poi solleva una questione: "Gli hanno voluto dare una lezione".

L'ex calciatore, Fabrizio Miccoli, sconterà la pena inflittagli nel carcere di Rovigo
L'ex calciatore, Fabrizio Miccoli, sconterà la pena inflittagli nel carcere di Rovigo

Una lezione per cosa e perché? La frase pronunciata su Giovanni Falcone gli è costata cara: il figlio è dietro le sbarre mentre "chi ha sciolto i bambini nell'acido è libero" è la considerazione amara del genitore. "Qualcuno non la perdonato – ha aggiunto il padre di Miccoli – nonostante abbia chiesto scusa pubblicamente, in Tv e davanti a tutti. Credo che la magistratura gli abbia voluto dare una lezione per quella parola che disse durante una telefonata riferendosi a Falcone (lo definì ‘fango', ndr)". Non gli bastò nemmeno un messaggio scritto a mano, nel quale definiva Falcone "punto di riferimento ed esempio di vita" perché fosse ritenuto credibile per quanto ammesso dinanzi alle telecamere.

Un sospetto non lo abbandona. C'è una voce che gli ronza in testa, è martellante. Il padre di Miccoli lo svela a corredo dello sfogo e ribadisce un concetto: nei confronti di suo figlio era già tutto scritto, deciso, il suo destino giudiziario era stato segnato. Lo aveva capito quando, in seguito alla richiesta di archiviazione del caso il giudice aveva fatto valere l'imputazione coatta. "La Cassazione ha confermato la condanna, ma probabilmente non ha nemmeno letto le carte. Agli atti c’è un’altra telefonata, in cui Fabrizio qualche giorno dopo chiese a Lauricella di ‘lasciarlo perdere', ma non è stata presa in considerazione dai giudici".

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