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L’agguato ad Hamraoui: “Colpi alle gambe di violenza inaudita. Volevano rovinarle la carriera”

L’avvocato di Kheira Hamraoui ha spiegato alcuni dettagli dell’aggressione subita dalla calciatrice del Psg femminile. la novità nelle indagini è la tesi della vendetta per una possibile relazione extraconiugale.
A cura di Maurizio De Santis
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Telefonate anonime. Minacce e sospetti. Il filo rosso delle indagini ricama promiscuità di traffici indiscriminati e vendette personale. L'aggressione studiata a tavolino e fatta scattare una volta che la vittima era caduta in trappola. La  vicenda dell'agguato teso alla calciatrice del Paris Saint-Germain femminile, Kheira Hamraoui, è stato scoperchiare il vaso di Pandora: l'uno dietro l'altro sono fuorusciti tutti gli aspetti più oscuri dello spogliatoio. Adesso tutto ruota intorno a una frase urlata dalla donna dai sicari mentre la percuotevano: "Allora andiamo a letto con gli uomini sposati?".

E il colpo di scena del presunto coinvolgimento nella vicenda anche di Eric Abidal ha solo reso più raccapricciante l'intreccio di gelosie e tradimenti che gli inquirenti stanno dipanando. Cosa c'entra l'ex calciatore del Barça? La SIM della centrocampista del Psg è intestata a lui. Ecco perché le indagini hanno allargato lo spettro sulla questione e non è escluso che lo stesso Abidal possa essere ascoltato dagli inquirenti.

L'ex giocatrice di Lione e Barcellona, tornata a Parigi di recente, è ancora sotto shock e attraverso il suo avvocato, Saïd Harir, ha chiesto rispetto per la sua vita privata e il diritto di restare in silenzio in questo momento molto difficile sotto il profilo emotivo. Non c'è alcun riferimento all'ex difensore e dirigente sportivo dei catalani (lo è stato fino al 2020) ma solo voglia di tornare quanto prima alla normalità per "rappresentare con orgoglio i colori del Psg". Nel comunicato del legale di Hamraoui c'è anche dell'altro: "Le hanno inferto dei colpi alle gambe di una violenza inaudita – si legge nella nota ripresa da Mundo Deportivo – lasciando intendere che le volessero rovinare la carriera".

La 31enne calciatrice è stata ferita con una spranga di ferro da due uomini incappucciati nella notte del 4 novembre mentre era in auto con la compagna di squadra, Aminata Diallo. Tutte le prove di un suo coinvolgimento diretto nell'agguato sono venute meno: dopo 36 ore di carcere, è tornata libera. Almeno nella prima fase delle indagini era sospettata di aver organizzato l'assalto ad Hamraoui per prenderne il posto in squadra ma adesso, con il suo rilascio, le attenzioni si sono spostate altrove.

La pista più calda adesso è della vendetta per una possibile relazione extraconiugale che risalirebbe ai tempi del Barcellona quando sia lei sia Abidal erano in blaugrana (tra il 2018 e il 2020). "Non è direttamente o indirettamente legato all'aggressione. Se convocato sarà a disposizione", ha dichiarato Olivier Martin, avvocato dell'ex calciatore che secondo Le Monde sarà interrogato presto.

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