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Svolta nell’aggressione alla campionessa del PSG: il suo chip telefonico è intestato ad Abidal

Non è la rivalità sportiva all’interno dello spogliatoio del PSG femminile il motivo della brutale aggressione a Kheira Hamraoui. La pista seguita dagli inquirenti adesso porta ad una torbida storia di vendetta privata: coinvolto Abidal.
A cura di Paolo Fiorenza
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Colpo di scena nella vicenda ricca di punti oscuri che ha visto la giocatrice del PSG Kheira Hamraoui aggredita la sera del 4 novembre da due uomini incappucciati mentre faceva ritorno a casa dopo una cena del club. Inizialmente era stata arrestata – come mandante – la sua compagna di squadra Aminata Diallo, che era alla guida della macchina che stava accompagnando la 31enne centrocampista della Nazionale francese alla sua abitazione, ma adesso la pista legata alla vita privata della calciatrice ha decisamente soppiantato quella che parlava di un clima di invidie interne allo spogliatoio. La Diallo è stata rimessa in libertà, mentre il nome nuovo entrato nelle indagini è clamorosamente quello di Eric Abidal, ex giocatore e dirigente del Barcellona, città dove ha giocato la Hamraoui fino alla scorsa stagione.

"Allora andiamo a letto con gli uomini sposati?", era stata la frase urlata dai due sicari nella spedizione punitiva contro la calciatrice francese, mentre le colpivano le gambe con una spranga dopo averla trascinata fuori dall'auto, risparmiando invece la Diallo e un'altra giocatrice del PSG presente in macchina. Una ricostruzione che ha fatto propendere gli inquirenti verso una vendetta per motivi personali, non legati alla rivalità sportiva. In questo scenario, sta emergendo un rapporto stretto tra Kheira Hamraoui ed Eric Abidal. Gli inquirenti, infatti, hanno accertato che il chip della SIM telefonica della centrocampista del PSG è intestato ad Abidal, confermando i legami tra i due atleti. "Sarà ascoltato presto", ha confermato a Le Monde il procuratore della Repubblica di Versailles. Un'audizione della moglie, Hayet Abidal, "non è esclusa", secondo l'accusa.

Insomma, non c'era la volontà di infortunare Kheira Hamraoui alla base di quanto accaduto quella sera di inizio novembre, ovvero un piano che inizialmente si pensava fosse stato architettato per favorire la sua compagna di squadra Aminata Diallo, diretta concorrente per un posto in squadra. Ed in effetti le testimonianze erano concordi nel descrivere un ottimo rapporto tra le due, che erano andate anche in vacanza assieme. Dal canto suo, la 26enne era apparsa molto solida e convincente nell'interrogatorio, quando era stata fermissima nel negare le accuse. La verità evidentemente andava cercata altrove e la scarcerazione della Diallo è stato il segnale che le indagini avevano imboccato un'altra strada: quella di un possibile tradimento coniugale – come sembra da quanto trapela – con coinvolto un nome grosso come quello di Eric Abidal.

Adesso spuntano anche le testimonianze di altre giocatrici del PSG, secondo le quali la centrocampista aveva telefonato ad Abidal il giorno dopo essere stata aggredita. Nazionale francese per 67 volte e vice campione del mondo nel 2006, l'ex difensore di Lione e Barcellona ​​​​dopo la fine della carriera di calciatore è stato direttore sportivo dei blaugrana dal 2018 al 2020, periodo durante il quale Kheira Hamraoui ha indossato i colori dello stesso club, poi lasciato l'estate scorsa per approdare al PSG. Ora i loro nomi si intrecciano di nuovo, ma per motivi di cronaca giudiziaria.

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