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La crisi della Juve di Pirlo: a -10 dall’Inter ma soprattutto a -11 da Sarri e a -20 da Allegri

Dopo il ko contro il Benevento, la Juventus ha ufficializzato la crisi stagionale: -10 dall’Inter capolista in campionato e quarto posto – valido per la prossima Champions – a rischio. Per Andrea Pirlo un primo bilancio desolante: un anno fa Sarri aveva 11 punti in più, due anni fa Allegri addirittura 20.
A cura di Alessio Pediglieri
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La crisi della Juventus è certificata dai numeri, non solo dalla sconfitta inaspettata a Torino contro il neo promosso Benevento di Filippo Inzaghi. I bianconeri di Andrea Pirlo in campionato stanno pagando un salatissimo tributo al rinnovo del progetto tecnico, al rimescolio della rosa in cerca di nuove speranze su cui costruire un immediato futuro. Che, al momento, è tutto fuorché vincente. Dopo 27 partite, i dati sono lì sotto gli occhi di tutti e non certo entusiasmanti: la Juventus è a -10 punti dalla vetta occupata da un'Inter che ha visto il proprio vantaggio immutato anche senza giocare.

Ma la differenza evidente è soprattutto con il recente passato juventino. Rispetto ad un anno fa, la Juventus guidata da Maurizio Sarri aveva ad oggi 11 punti in più, quella di Max Allegri, due stagioni addietro, addirittura 20.

Il crollo con le streghe di Inzaghi è stato semplicemente la punta di un iceberg che si sta palesando di fronte alla Juventus, sempre più vicina ad assomigliare ad un Titanic che ad una portaerei: serviva il riscatto psicologico e tecnico, sul campo; il piccolo Benevento sembrava l'ennesima perfetta vittima sacrificale per rilanciare la sfida perpetua ai nerazzurri fermati dal Covid; il momento appariva propizio per una vittoria facile e corroborante. Il tutto, invece, si è trasformato nel preludio di una involuzione che oggi ha l'acre sapore della crisi.

A conti fatti ‘Pirlolandia' non ha mai acceso le giostre. Il progetto attorno al Maestro – una scommessa consapevole, ricca di rischi ma anche del fascino di costruire  qualcosa di nuovo con un tecnico che potenzialmente è un valore aggiunto – sta naufragando davanti alle impietose statistiche della Juventus di oggi. La squadra bianconera è pur incorsa per vincere la Coppa Italia e ha nel mirino una eventuale finale di Supercoppa che – come dice Max Allegri – potrebbe salvare la stagione, ma i passi indietro rispetto alle stagioni precedenti sono evidenti.

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In campionato, sta pagando un divario abissale dall'Inter di Antonio Conte: -10 punti, con lo stesso numero di partite disputate. La Juve dovrà recuperare col Napoli, l'Inter contro il Sassuolo e anche questo dato, sulla carta, aggiunge altro handicap ai bianconeri. Non solo. Se il divario con i nerazzurri è abissale – ma non incolmabile – la statistica che punisce oltremodo Andrea Pirlo è con i suoi predecessori.

Dopo 27 partite, un anno fa, il tanto bistrattato Maurizio Sarri aveva 66 punti in classifica, 11 in più della Juve attuale. E con lo stesso numero di gare giocate, due stagioni prima Max Allegri addirittura ne vantava 75 di punti, ben 20 in più rispetto a Pirlo.

Senza dimenticare il ‘flop' in campo internazionale, con la Champions League sfuggita ancora una volta malamente dalle mani, con un ottavo di finale in cui il fallimento porta anche la firma di Cristiano Ronaldo, incapace di sovvertire il trend negativo dei bianconeri in Coppa. Un'uscita contro il Porto che ha lasciato tossine non solo tra i tifosi, in bilico tra condannare Pirlo o dargli altro tempo, ma anche e soprattutto nello spirito di una squadra che sta attraversando un processo di rinnovamento nel peggiore dei modi.

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