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Allegri racconta l’addio alla Juventus: “D’accordo quasi su tutto, poi ha deciso Agnelli”

Max Allegri, ospite dello studio di Sky Calcio Club, torna a parlare dopo un lungo periodo di silenzio. L’ex allenatore della Juventus, fermo ormai da più di una stagione, analizza i temi del campionato e il momento del calcio italiano. Sul suo futuro: “Non ho ancora deciso la prossima panchina”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Massimiliano Allegri torna a parlare. L'ex allenatore della Juventus è stato ospite nello studio di Sky Calcio Club nel post-partita di Roma-Napoli. Il consueto appuntamento domenicale è diventato una sorta di one man show con Allegri al centro della scena, disponibile al confronto, a suo agio sotto i riflettori, pronto ad affrontare ogni argomento. A partire dalla sua separazione con la Juve.

"La Juventus deve vincere, non c'è da fare tanto. Eravamo d'accordo quasi su tutto, la scelta è stata del presidente, con cui sono rimasto in ottimi rapporti. Sono stati cinque anni meravigliosi e irripetibili alla Juventus. Ci siamo divertiti, si sono incastrate cose, c'era tanta positività. L'ultimo anno abbiamo vinto il campionato in 30-32 partite, poi usciti dalla coppa la stagione è andata a scemare. Quel finale è stata la logica fine del rapporto tra me e la Juve".

L'ex tecnico dei bianconeri ha inoltre parlato dell'attuale Juventus e della scelta della società di scegliere Pirlo come nuovo allenatore alla prima esperienza: "Non so quali siano le difficoltà di Andrea in questo momento ma so che fare l'allenatore oggi è molto difficile, non si spiega – ha detto – Il sabato è un mestiere, poi domenica è un'altra roba, magari dopo 5 minuti di buttano fuori uno". L'uscita dalla Champions è stata un duro colpo per la squadra di Pirlo eliminata dal Porto. A tal proposito, Allegri non è potuto non intervenire su questo argomento: "La Juventus è stata sfortunata e avrebbe meritato di passare – ha detto – mi dispiace per i ragazzi".

Allegri ha allenato la Juventus per 5 anni, stagioni in cui ha sempre vinto lo scudetto e soprattutto è riuscito a raggiungere due volte la finale di Champions. Per il club bianconero è stato un allenatore che ha fatto la storia e lui anche durante il suo intervento in studio su Sky, ha dimostrato di non aver mai dimenticato la società: "Tornare alla Juve? Non lo so, Andrea sta facendo un buon lavoro. Ora è anche difficile dirlo – ha sottolineato – Sicuramente è difficile dare gli input giusti dopo cinque anni e questo è stato uno dei motivi per cui il presidente, insieme a Paratici e Nedved, ha deciso di cambiarmi".

Il post addio alla Juventus e il suo futuro in panchina

Dopo l'addio ad Allegri, la Juventus scelse di affidare la squadra a Maurizio Sarri: "Non lo sapevo che avrebbero preso lui – ha evidenziato l'ex tecnico bianconero – Mi ha mandato via Agnelli ma siamo rimasti in ottimi rapporti e in quei cinque anni ci siamo anche divertiti tanto". Allegri spiega i motivi dell'addio: "Il finale di stagione, dopo l'eliminazione contro l'Ajax, è stato il logico finale della storia con la Juve".

Allegri, spiegando di non sapere ancora dove andare ad allenare a giugno, ha raccontato un aneddoto che spiega ancora il suo legame con la società bianconera: "Tre anni fa quando il presidente del Real Madrid mi chiamò gli dissi che sarei rimasto alla Juventus". Sull'attuale momento della Juventus, Allegri non si è voluto sbilanciare: "Non so cosa si possa fare per vincere la Champions ma sicuramente oggi la Juventus ha qualità, ha una rosa ottima". In studio è stato chiesto ad Allegri se al momento l'Inter sia più forte dei bianconeri: "Loro sono più consolidati della Juventus che ha avviato un ricambio – ha detto – Ma sono logiche le difficoltà dato il ricambio generazionale. Cambiano le caratteristiche dei giocatori, quindi cambia l'anima della squadra".

L'esperienza con Dybala e Cristiano Ronaldo in squadra

Allegri spiega anche la gestione di Dybala quando arrivato alla Juventus dal Palermo: "Quando venne Dybala da noi gli dissi: ‘Paulo tu alla Juventus non puoi fare il centravanti perché a Palermo giocavi a 50 metri dalla porta'. Paulo è un giocatore straordinario, che fa gol, ed è mancato molto alla Juve". Il cammino altalenante della Juventus non scompone Allegri che valuta comunque positiva la stagione della squadra di Pirlo in questo momento: "Ha lavorato bene e ha fatto una buona squadra e per ora sono in finale di Coppa Italia, lottano per entrare nei primi quattro posti e sono in corsa per la Supercoppa Italiana".

Sui singoli che fanno parte della rosa dei bianconeri: "Chiesa sta facendo ottime cose così come Morata che è partito bene, poi ha avuto il covid – ha sottolineato – Il centrocampo è stato cambiato totalmente in blocco e per questo serve calma perché i giocatori non sono come le macchine". Sugli obiettivi in stagione: "La Juventus ha la possibilità di vincere la Coppa Italia, entrare in Europa e con la vittoria della Supercoppa resterebbe un'annata positiva. Poteva solo essere più vicina all'Inter". 

Allegri nel corso della sua chiacchierata al Club su Sky Sport ha anche parlato della sua esperienza con Cristiano Ronaldo in squadra: "La testa di Cristiano Ronaldo è meccanizzata a vincere, ha stimoli ogni giorno". 

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