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Jankto spera di poter essere un esempio: “Ci sono altri calciatori gay, mi sono arrivati messaggi”

Jakub Jankto è tornato a parlare dopo il coming out dello scorso febbraio. Il giocatore dello Sparta Praga spera di essere un esempio per gli altri calciatori gay: “Ce ne sono altri, mi sono arrivati messaggi”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Era il 13 febbraio 2023 quando Jakub Jankto con un video sui propri account social annunciò pubblicamente di essere gay: “Non voglio più nascondermi”. Un coming out che per qualcuno non era per niente scandaloso anche se nel calcio, si sa, questo argomento resta sempre un tabù. Il giocatore ceco, che in passato ha giocato anche con Udinese e Sampdoria in Italia, è stato intervistato in esclusiva per Sky TG24 Live In Napoli. Jankto ha raccontato nuovamente i retroscena che l'hanno portato a questa decisione. Ha annunciato la sua omosessualità pubblicamente dopo averla rivelata prima alla sua ex fidanzata con la quale ha avuto un bambino. “Lei è rimasta stupita però si aspettava che qualcosa non andasse". 

“Ho fatto coming out prima per me stesso e poi per aiutare gli altri – ha spiegato a Sky Tg 24 – Quanto ci ho pensato prima di farlo? Lo sapevo sin da piccolo, però tendi a dire ‘posso continuare in qualche maniera’, diciamo che il mondo calcistico è un po’ omofobo, l’ho detto tante volte e lo sappiamo tutti, però mi è venuto improvvisamente, non era qualcosa di programmato". Jankto continua: "Mi è venuto così e non mi dispiace di averlo fatto. Finalmente posso fare quello che voglio e sono felicissimo”. Il giocatore spiega di essere riuscito a svelare a tutti di essere gay anche grazie al supporto di alcune persone che l'hanno aiutato molto al suo ritorno a Praga. “Mi ha aiutato molto essere a casa per fare coming out. Se fossi stato in Spagna o in Italia non lo avrei mai detto".

Non è stato facile ma ha voluto farlo per non nascondersi più da nessuno e vivere felice senza più segreti: "Le persone qui a Praga mi hanno aiutato molto, Tomáš Rosický, František Čupr, l’allenatore Brian Priske, un grandissimo chapeau davanti a loro – ha detto – Sono stati straordinari”. A questo punto sorge spontanea la domanda del perché nel calcio questo argomento sia ancora molto scottante e soprattutto perché sono così pochi i giocatori ad aver rivelato la propria omosessualità. “Io sicuramente non farò i nomi però ci sono altri calciatori gay – ha rivelato Jankto – C’erano, ci sono e ci saranno. È così. Mi sono arrivati messaggi. Io non pretendo che adesso facciano coming out anche loro, però forse il mio esempio li può aiutare, magari nel futuro penseranno ‘lo posso fare anch’io’”.

Detto questo ora Jankto si concentra sulla sua famiglia e sulla sua vita: “Sono innamorato di mio figlio, dello Sparta, del suo paese, però se ci riferiamo ad una relazione con un ragazzo non sono attualmente innamorato – ha spiegato – Secondo me se due persone si amano e si vogliono bene, possono tranquillamente occuparsi dei bambini, dando forse un esempio migliore di tante madri e padri perché ci sono sempre i brutti esempi, dove i genitori non si comportano bene. Tutto quello che posso fare è occuparmi di mio figlio e della mia famiglia”.

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