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Italia e Galles già qualificate agli ottavi degli Europei, la Svizzera teme il ‘biscotto’

L’Italia gioca domenica contro il Galles l’ultima partita del Girone A degli Europei. Gli Azzurri sono già qualificati agli ottavi, dal risultato dipende il prossimo accoppiamento negli ottavi di finale. A entrambe le nazionali può bastare anche un pareggio per passare il turno e fare fuori la Svizzera. Mancini ha chiesto alla squadra una prestazione che profumi di vittoria e non di biscotto.
A cura di Maurizio De Santis
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Il biscotto che può andare di traverso alla Svizzera. Alla vigilia della partita tra Italia e Galles, ultima del Girone A, chi arriva con l'acqua alla gola sono proprio gli elvetici. Inizialmente indicati quali avversari da temere per gli Azzurri e tra i favoriti alla qualificazione agli ottavi, si ritrovano con un piede e mezzo fuori dagli Europei 2021. Hanno l'obbligo di vincere ma farlo potrebbe non bastare, nemmeno per il confronto con le migliori terze che posso sperare nel ripescaggio e superare la fase a gruppi per il rotto della cuffia. E temono la beffa (anche) per la differenza reti che è un fardello pesantissimo: -3, che li condanna ad affondare la Turchia sommergendola di reti.

Italia e Galles si accontenteranno del pareggio? Roberto Mancini è stato chiaro già dopo il successo contro la nazionale di Petkovic. Il ct ha tirato un sospiro di sollievo per essersi tolto un pensiero (il passaggio del turno) poi ha subito messo da parte l'euforia per la vittoria e la prestazione. E ha indicato la strada: "Vogliamo vincere anche domenica".

Non farsi del male a vicenda converrebbe a entrambe le squadre: così facendo, l'Italia ha la certezza di chiudere come prima il Gruppo A, posizione che per gli accoppiamenti in tabellone la vedrebbe abbinata alla seconda del Gruppo C (Ucraina oppure Austria), e il Galles di scollinare verso la fase a eliminazione diretta (ad attenderlo ci sarebbe la seconda del Gruppo B, Finlandia oppure Russia). La Svizzera trema, succede sempre così quando non sei padrone del tuo destino e dipendi dai risultati degli altri.

E l'Italia lo sa bene perché ha provato sulla propria pelle cosa vuol dire: il ricordo di quanto accadde nel 2004 in Portogallo è ancora vivo anche se lontano nel tempo. Ripensarci provoca un groppo in gola e fa male allo stomaco. La Nazionale guidata da Trapattoni venne fatta fuori dal 2-2 tra Svezia e Danimarca che la condannò al terzo posto e la rispedì a casa nonostante la vittoria per 2-1 sulla Bulgaria.

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Niente calcoli, nemmeno per quell'assurda teoria per effetto della quale all'Italia converrebbe addirittura perdere e piazzarsi al secondo posto. Gli Azzurri non ne faranno, sia perché fare filotto di successi dà energia e fiducia (vincere, aiuta a vincere recita un vecchio adagio del calcio), sia perché non sembra nelle caratteristiche della squadra costruita da Mancini che – per gioco e mentalità – non può permettersi di rallentare il ritmo.

Va da sé che, con gli ottavi che incombono e lo spettro di infortuni (Chiellini è stato un campanello d'allarme e Verratti s'è ripreso ma non sarà rischiato a cuor leggero), Mancini qualcosa cambierà: in difesa Acerbi al centro e Toloi sulla destra (per far rifiatare Di Lorenzo, in attesa di Florenzi), Chiesa e Belotti nel tridente d'attacco con Berardi al posto di Insigne e Immobile. Sembrano queste le mosse in previsione della partita con il Galles. Il tecnico, però, è stato chiaro: non vuole cali di tensione e si aspetta un'ulteriore prova di maturità. Che profumi di vittoria e non di biscotto.

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