Inter-Inzaghi, il giorno del giudizio: summit decisivo, il tecnico resterà solo ad una condizione

L'Inter umiliata e offesa dal pesante verdetto della finale di Champions League, non cambia idea. Il piano principale è continuare con Simone Inzaghi in sella, mantenendo fede a parole e fatti: il risultato di una partita, per quanto inaccettabile, non cambia i rapporti e per il "Demone" di Piacenza è pronto quanto si era già prospettato, un prolungamento – con ritocco all'ingaggio – fino al 2027. Ma la sconfitta contro il PSG porta strascichi pesanti e adesso dipenderà tutto dall'allenatore. I tempi stringono, nella giornata di martedì 3 giugno ci sarà un summit decisivo in cui serve che arrivi la decisione immediata: Inzaghi ascolterà cosa gli propone l'Inter, al di là di contratti, postille o ingaggi ritoccati. Serve ben altro, ora, per proseguire ancora insieme.
Vertice Inter immediato: si deve decidere, c'è un Mondiale per Club da preparare
Il 14 giugno inizia il Mondiale per Club dove l'Inter è chiamata alla presenza in America. Per farlo, il club nerazzurro deve immediatamente ripartire con la preparazione da subito: dopo aver lasciato pausa a squadra e staff tecnico l'impegno è di presentarsi nel modo migliore, con le idee chiare e la voglia di cancellare un maggio a dir poco fallimentare dove ha perso tutto. Per questo, ancora con la ferita aperta e l'umiliazione negli occhi, si deve decidere immediatamente la guida tecnica con cui si proseguirà il cammino: Simone Inzaghi rimane la prima e unica scelta, anche se in dirigenza Ausilio ha forzatamente lavorato per alternative.
L'offerta Inter: per Inzaghi pronto un rinnovo – con ritocco – già da tempo
Con Simone Inzaghi l'Inter era stata chiara: si prosegue, ancor prima e senza badare al risultato di Champions League. Un rinnovo prolungato fino al 2027 con una lievitazione dell'attuale ingaggio verso l'alto. Dimostrazione di continuità d'intenti con un allenatore che si è mostrato perfettamente allineato alle esigenze del club che negli ultimi anni ha effettuato una politica di "autosostentamento", limitando fortemente le spese sul mercato, finanziandosi anche con cessioni eccellenti. L'Inter ha le idee chiare, ciò che però dopo Monaco non ha più Inzaghi. Il tecnico ha in mano una offerta folle dagli Arabi dove potrebbe ripartire ricoperto d'oro, lasciando il resto da parte: voglia di riscatto, sete di rivincita, voglia di dimostrare che può restare ai massimi livelli calcistici.
Inzaghi prolunga con l'Inter: cosa vuole il tecnico per rimanere ancora
Non è una questione di soldi o di postille, il rapporto per continuare questa volta pretende ben altro. E che si fonda su tre punti chiave: mercato, progettazione, ambizione. In una parola: riscatto. La squadra, oramai con troppi over 30, va ringiovanita anche con scelte dure ma precise e immediate. Il mercato va affrontato investendo, visto che servono almeno tre big su cui rifondare il progetto, uno per reparto. Oltre ad avere una rosa che possa competere su tre fronti fino alla fine non solo a parole. Infine, l'ambizione: se l'Inter metterà tutto questo sul piatto, rilanciando un progetto guardando in alto e permettendo al tecnico finalmente di giocarsi le proprie carte senza la borsa costantemente chiusa, Inzaghi potrebbe anche rimanere. Altrimenti sarà addio.
Inzaghi lascia l'Inter: i piani nerazzurri per il nuovo tecnico
Gioco forza, Ausilio ha avuto mandato da Marotta di valutare le soluzioni attorno all'Inter. Il summit con Inzaghi ci sarà e sarà un vertice verosimilmente breve: se la fumata sarà nera, scatterà la corsa al nuovo tecnico che non può iniziare dl nulla. E così, il toto-nome è già scattato con in pole vecchie conoscenze già rodate del nostro campionato: c'è Roberto De Zerbi che potrebbe lasciare Marsiglia, o Cesc Fabregas che non resterà a Como e da settimane sta valutando le diverse possibilità, tra cui si è aggiunta la possibile piazza nerazzurra. Altri nomi, come quelli chiacchierati di grandi ex come Vieira (fino ad oggi al Genoa) e Chivu (che ha appena rinnovato al Parma), sanno di ripiego e scelta d'attesa.