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Il gesto di Rebic non è da squalifica: mani addosso e in faccia all’arbitro Serra e un sorriso

La reazione di Ante Rebic e il contatto ravvicinato con l’arbitro Serra hanno riportato alla memoria il faccia a faccia turbolento tra Gonzalo Higuain e il direttore di gara, Irrati, in Udinese-Napoli. Ma si tratta di due situazioni differenti, ecco perché il croato a differenza dell’argentino non rischia la squalifica.
A cura di Maurizio De Santis
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Il faccia a faccia di Ante Rebic con l'arbitro Marco Serra in Milan-Spezia
Il faccia a faccia di Ante Rebic con l'arbitro Marco Serra in Milan-Spezia

L'arbitro Marco Serra ha appena fischiato il calcio di punizione che manda su tutte le furie il Milan. Il direttore di gara commette un grave errore: sanziona l'intervento su Ante Rebic e non concede la norma del vantaggio, rendendo nulli il tiro e il gol di Messias contro lo Spezia. Sarebbe stata la rete del 2-1, della possibile vittoria considerato il recupero agli sgoccioli, s'è trasformata nello psicodramma che ha coinvolto tutti sia pure con sfumature differenti quando Gyasi ha siglato l'1-2: dai calciatori del ‘diavolo' fino al fischietto e ai vertici dell'Aia (che si sono scusati con il club rossonero per quell'episodio increscioso). Uno sbaglio che nemmeno il Var poteva correggere alla luce della dinamica dell'azione e del regolamento indicato dal protocollo. Uno sbaglio che aggiunge zavorra nella corsa scudetto della squadra di Pioli.

È il momento chiave della partita. La sequenza degli eventi è scandita da alcune istantanee di quella fase convulsa: Serra mette una mano vicino all'auricolare per ascoltare meglio ciò che gli viene detto dalla cabina di regia (fischio è avvenuto prima che la palla calciata da Messias varchi la linea di porta), si dispiace e si scusa con i calciatori rossoneri; Pioli volta le spalle al campo e fa un gesto di stizza eloquente; i giocatori formano un capannello intorno al direttore di gara. È in questo frangente che il protagonista diventa l'attaccante croato.

Ante Rebic affronta l'arbitro Serra dopo il discusso episodio del mancato vantaggio concesso al Milan
Ante Rebic affronta l'arbitro Serra dopo il discusso episodio del mancato vantaggio concesso al Milan

Rebic arriva faccia a faccia con Serra. È comprensibilmente nervoso, si avvicina d'impeto al direttore di gara ma contiene slancio e rabbia. Mette entrambe le mani sulle spalle poi sul viso del fischietto e sorride in maniera comprensiva. Come a dirgli: ma cosa hai combinato? L'arbitro ammette lo sbaglio clamoroso ma può nulla, sul ribaltamento di fronte avverrà l'imponderabile: Gyasi realizza il raddoppio (1-2) decisivo e Serra avverte sulle proprie spalle tutto il peso di una decisione avventata, che gli costerà diversi turni di stop e rappresenta una macchia sulla carriera.

Cosa succederà a Rebic: rischia perfino una squalifica? In teoria sì anche se la sua situazione non è assimilabile a un precedente che fece molto discutere: l'espulsione di Gonzalo Higuain in UdineseNapoli con successiva sanzione di quattro giornate di stop comminata all'attaccante argentino per la reazione furibonda dopo aver preso un secondo cartellino giallo. Il Pipita perse il controllo, ebbe un scatto di nervi e si avvicinò minacciosamente al direttore di gara, gli mise le mani sul petto manifestando rabbia, venne trascinato a fatica fuori dal campo dai compagni di squadra mentre continuava a sbraitare.

Il precedente del faccia a faccia turbolento di Gonzalo Higuain con l'arbitro Irrati in Udinese-Napoli
Il precedente del faccia a faccia turbolento di Gonzalo Higuain con l'arbitro Irrati in Udinese-Napoli

Il referto del giudice sportivo spiegò motivazioni ed entità della pesante sanzione: "doppia ammonizione per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara e per comportamento scorretto nei confronti di un avversario (una giornata); per avere inoltre, al 31° del secondo tempo, all’atto dell’espulsione, rivolto all’Arbitro un’espressione ingiuriosa e compiuto nei suoi confronti un gesto irriguardoso, fronteggiandolo e ponendogli entrambe le mani sul petto; per avere, infine, assunto un atteggiamento aggressivo nei confronti di un avversario, venendo trattenuto dai propri compagni di squadra".

Le due situazioni – quella di Rebic e dell'ex bomber della Serie A – non sono assimilabili a cominciare da un particolare: nei confronti della punta croata non c'è stato alcun provvedimento disciplinare (nessun cartellino è stato estratto per proteste) e lo stesso arbitro Serra ha ammesso pubblicamente, in campo, di aver sbagliato e si è scusato. E ancora: è completamente differente l'atteggiamento dei due calciatori, con il milanista che riesce a contenersi mentre l'azzurro andò su tutte le furie.

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