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Hugo doveva essere “il Maradona più forte”: da un rimprovero a Diego nacque il Gol del Secolo

Hugo Maradona non ha avuto una grande carriera a livello calcistico, nonostante secondo Diego avesse un notevole talento, ma è stato determinante per la realizzazione del ‘Gol del secolo’.
A cura di Alessio Morra
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A causa di un attacco cardiaco è morto Hugo Maradona, ex calciatore di Serie A e noto soprattutto per il fratello di Diego Armando, mancato poco più di un anno fa. La morte del più piccolo dei fratelli colpisce tanto, innanzitutto perché aveva 52 anni e perché Hugo se ne va dopo appena un anno rispetto a Diego, morto anche lui per un problema al cuore. Anche Hugo Maradona ha legato la sua vita all'Italia, dove ha giocato come calciatore e dove si era stabilito parecchi anni fa. Al fianco di Diego ebbe modo di giocare una serie di partite ma in gare non ufficiali.

Classe 1969, Hugo Maradona aveva un grande talento. Il fratello disse anche che sarebbe diventato più forte di lui, forse era più una frase dettata dall'affetto o un grande incoraggiamento per Hugo che ha avuto modo comunque di togliersi delle soddisfazioni. Perché ha vestito le maglie di squadre importanti come Argentinos Juniors, Rapid Vienna, Rayo Vallecano e quella dell'Ascoli che lo prese dal Napoli nel 1987.

Diego dopo aver portato lo scudetto a Napoli, chiese a Ferlaino di far arrivare il fratello minore in Italia. Gli azzurri lo acquistarono, ma non poterono tesserarlo, perché all'epoca c'era un limite di stranieri (due per squadra e l'altro era Careca). Così il Napoli provò a cederlo. Dissero di no per motivi differenti l'Avellino, l'Empoli, il Pisa e il Pescara, con il quale si provò a intavolare uno scambio con Rocco Pagano, calciatore noto per essere stato l'incubo di Paolo Maldini. Alla fine Hugo passò all'Ascoli, fece coppia in attacco con il brasiliano Walter Casagrande e sfidò anche il fratello.

Castagner dopo averlo visto disse: "Possiede un ottimo controllo di palla che gli permette dribbling strettissimi e rapidi. Arriva in area in ottime condizioni per il tiro a rete. Sa dare bene anche la palla ai compagni, passaggi millimetrici e smarcanti. E non è male nemmeno il tiro: secco e preciso". L'annata fu assai deludente, 0 gol in 13 partite, solo tre giocate dal primo minuto. Ma almeno c'è stata la salvezza, all'Ascoli ci tornò per disputare altri due campionati negli anni '90.

Ma Hugo, nonostante abbia avuto la sua carriera calcistica, è sempre stato il fratello di Maradona. Hanno sempre avuto un ottimo rapporto, oltre a dire che sarebbe diventato fortissimo: "Vedrete diventerà più forte di me". Diego lo ha voluto con sé in Italia ma anche con la nazionale, anche se hanno giocato insieme solo in gare non ufficiali, giocate pure con l'altro fratello (Lalo). Lui, Hugo, ha sempre pensato al fratello, a un anno dalla scomparsa ha detto: "Mi manca tanto, penso a lui ogni giorno".

E anche Diego pensava spesso a lui, inconsciamente pensò al fratello anche quando realizzò il gol del secolo, e cioè quello all'Inghilterra nei quarti di finale dei Mondiali del 1986. Perché prima di saltare sei o sette giocatori inglesi e insaccare, Maradona aveva già provato ‘in piccolo' quel tipo di giocate. Ci aveva provato già nel 1980, sempre con l'Inghilterra, a Wembley quando appena 19enne disputò una partita importante, ricevette un pallone splendido da Barbas, dribblò un paio di avversari e con rapidità entrò in area di rigore, ma davanti a Clemence sbagliò, il pallone uscì di pochissimo.

Quando tornò a casa parlò con Hugo che lo rimproverò: "Tenías que haber enganchado para afuera y te metías con pelota y todo" e cioè: "Dovevi uscire con la palla e poi entrare in porta con il pallone". Anni dopo quando fu interpellato sul gol del secolo, Diego ricordò le parole del fratello e disse: "Nell’80 a Wembley in amichevole contro l’Inghilterra saltai mezza squadra in dribbling e tirai senza cercare di superare anche il portiere Clemence, il pallone uscì di poco fuori. Mio fratello Hugo mi rimproverò tornando a casa: ‘Sei un coglione, dovevi saltare anche il portiere'. Così ai Mondiali in Messico mi ricordai le sue parole e dopo aver dribblato tutti scartai anche Shilton e misi in rete".

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