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Da Kean a Suarez, gli errori di Paratici che gli sono costati la Juventus

Fabio Paratici ha lasciato la Juventus dopo 11 anni. Il dirigente bianconero, responsabile dell’area tecnica, dal 2018 era rimasto solo a ricoprire la carica di “uomo mercato” del club a seguito dell’addio alla società di Beppe Marotta, poi passato all’Inter. Da quel momento in poi sono stati tanti gli errori sul mercato con tanto di indagine per il famoso esame farsa di Luis Suarez all’Università di Perugia.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Fabio Paratici lascia ufficialmente la Juventus. Il club bianconero ha deciso di non rinnovare il contratto, in scadenza il prossimo 30 giugno 2021, di colui il quale ricopriva la carica di managing director Football Area della Juventus. Andrea Agnelli non ha voluto proseguire un percorso che con Paratici andava avanti dall'estate del 2010 quando con Beppe Marotta al suo fianco, fu protagonista della grande rinascita bianconera dopo gli anni bui della retrocessione in Serie B a seguito della sentenza di ‘Calciopoli'.

Da settembre 2018 però le strade tra la Juventus e Marotta si sono divise, con l'ex dirigente bianconero è passato all'Inter. Da quel momento in poi Paratici è diventato l'unico responsabile dell'area tecnica e le cose non sono andate nel migliore dei modi. La prima vera estate senza Marotta è stata nel 2019, quando la lunga sessione di mercato ha imposto a Paratici di varare le prime strategie. Cristiano Ronaldo aveva appena finito di giocare la sua prima stagione in bianconero e la voglia di portare a casa quella Champions era ancora tanta. Cosa fare? Prendere Sarri: il primo vero grande errore.

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Dal 2019 a oggi: Paratici e una serie di errori imperdonabili

Prendere Maurizio Sarri per una stagione: il primo grande errore. La dirigenza della Juventus era convinta che Massimiliano Allegri fosse il grande problema della Juventus. La mancanza di una Champions e l'ennesima esclusione cocente, questa volta contro l'Ajax ai quarti, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Paratici volle fortemente l'addio di Allegri sponsorizzando quel Maurizio Sarri che aveva fatto benissimo al Napoli vincendo poi un Europa League con il Chelsea. Una sola stagione per l'allenatore toscano, la vittoria del nono Scudetto di fila, ma il rimpianto di essere uscito agli ottavi contro il Lione. Ma il mercato? Arrivarono Adrien Rabiot ed Aaron Ramsey, due calciatori giunti a parametro zero ma con due ingaggi importanti: 7 milioni di euro. Nessuno dei due funzionale per il gioco di Maurizio Sarri tanto da non aver mai reso come speravano. Higuain non fu ceduto, riuscendo a fare la differenza solo nella prima parte di stagione prima di finire all'Inter Miami di Beckham senza troppi rimpianti.

L'arrivo di Andrea Pirlo l'estate scorsa, fu accolto con grande sorpresa. Sarebbe stato l'inizio di un nuovo progetto per i bianconeri. Ma fin dall'inizio il tecnico della Juventus aveva chiesto Isco e Locatelli, scontrandosi invece con un Paratici che non riuscì mai a sostituire Pjanic, ceduto al Barcellona per Arthur, lasciando il centrocampo bianconero privo di un vero regista. Inoltre quest’anno Andrea Pirlo aveva bisogno di un vice Morata. Fu inseguito Scamacca per l'intero mese di gennaio, senza successo e soprattutto senza un piano B. Risultato? Dybala è tornato solo nelle ultime giornate di campionato, Morata era alle prese con un virus e la Juventus si è ritrovata con il solo Cristiano Ronaldo in attacco affiancato da Kulusevski che ha dovuto imparare in fretta a giocare da seconda punta. I due arrivi più importanti in estate furono quelli di Federico Chiesa e Dejan Kulusevski, costati rispettivamente 40 e 35 milioni, con ingaggi da 5 milioni l’ex Fiorentina e 2,5 milioni l’ex Parma. Poteva bastarne solo uno dei due per la fascia.

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In difesa, con Chiellini praticamente fuori per infortunio da troppo tempo, la Juventus ha deciso di tenere, come alternative a De Ligt e Bonucci, il turco Demiral (reduce da un infortunio) e Rugani (poi ceduto al Cagliari a gennaio) senza considerare minimamente la permanenza di un Romero che all'Atalanta è diventato un difensore quasi perfetto. Ma soprattutto, fu ceduto De Sciglio al Lione lasciando il solo Alex Sandro nel ruolo di terzino sinistro con Frabotta come alternativa. Senza dimenticare come solo l'estate precedente, ci fu anche l'addio a Leonardo Spinazzola, protagonista di una super stagione nella Roma ma anche Joao Cancelo nello scambio con Danilo. Il portoghese è diventato presto il fulcro del gioco di Guardiola al Manchester City. A centrocampo, detto dello scambio Arthur-Pjanic, è arrivato il solo McKennie, ma senza che nessuno riuscisse a prendere il ruolo di registra occupato dal bosniaco. In attacco, l'errore più grande è stato quello di cedere Moise Kean all’Everton per 28 milioni, che avrebbe fatto molto comodo ad Andrea Pirlo, prima che il bomber cresciuto nel vivaio bianconero, diventasse uno dei perni del reparto offensivo del PSG di Mbappé e Neymar.

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Suarez (cercato su Transfermarkt) e l'esame d'italiano dell'uruguaiano

A rendere ancora più complicata la sua permanenza alla Juventus, sicuramente anche la gestione dell'acquisto di Dzeko e Suarez nelle ultime settimane del mercato 2020/2021. Il bosniaco era ormai pronto a vestire la maglia bianconera, ma la querelle tra Napoli e Roma per Milik non sbloccò la trattativa. La Juventus aveva pronto il piano B (e che piano B!) ovvero Luis Suarez. L'attaccante uruguaiano, pronto a lasciare il Barcellona, è poi diventato un giocatore dell'Atletico Madrid con il quale ha vinto il titolo in Liga. Come ha fatto la Juventus a farselo sfuggire? Paratici aveva raggiunto un accordo con il giocatore la notte del 31 agosto. Al dirigente bianconero però viene il dubbio se Suarez avesse o meno il passaporto comunitario.

"Una pregunta por hacer seguro: luis tiene pasaporte comunitario tambien verdad?" ("Una domanda per essere sicuro: Luis ha anche un passaporto comunitario, giusto?", ndr), chiede il dirigente juventino all'avvocato del giocatore, Zaldua, che risponde di no, che il giocatore non ha un passaporto comunitario. Paratici va nel panico e va cercare sul sito specializzato, Transfermarkt, se fosse realmente così, mandando uno screenshot della pagina all'avvocato. Un episodio spiacevole in una vicenda che si è poi allargata a dismisura. Suarez si reca all'Università di Perugia per sostenere l'esame d'italiano che gli avrebbe fatto ottenere il certificato e dunque il famoso passaporto. Si apre però un'inchiesta da parte della Procura di Perugia che rivela come l'esito dell'esame fosse stato alterato. Allo stesso Paratici verrà poi recapitata un'informazione di garanzia, nell'ambito dell'indagine per l'esame dell'uruguaiano, che complicherà ulteriormente la pozione del dirigente bianconero che oggi ha detto addio alla Juventus.

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