Conte in conferenza, risponde su Lecce-Napoli con una battuta: “Non fatemi domande fasulle”

Lecce–Napoli alle 18, Inter–Verona alle 20:45. La via dello scudetto passa (anche) per la 35ª giornata di Serie A che sabato vivrà l'ennesimo momento clou nel duello a distanza per lo scudetto, scolpito da un calendario serrato tra anticipi e posticipi. Ma Antonio Conte tiene a precisare un concetto: mica finisce domani… "ce ne sono altre tre da giocare" e per questo chiede a tutto l'ambiente maturità, umiltà compattezza tali da "restare uniti" a prescindere da tutto. "In carriera mi è capitato di vincere e perdere scudetti nelle ultime giornate – ha ammesso in conferenza prima della trasferta al Via del Mare -. Il calcio lo conosco, non abbiamo fatto ancora niente. Partiamo da una base: ovvero che abbiamo la certezza di essere in Champions l'anno prossimo, è una cosa che vale tantissimo a livello economico per ogni club. Giocarci lo scudetto deve essere un orgoglio ma al tempo stesso dico che dobbiamo restare concentrati, umili. E non facciamoci del male da soli, sarebbe stupido e da provinciale".

Azzurri in testa a +3 sui nerazzurri, arrivano alla sfida coi salentini (arrabbiati per quanto accaduto in occasione della morte di Graziano Fiorita e affamati di punti salvezza) con l'ennesima assenza del torneo. In difesa non ci sarà Buongiorno, che s'è fatto male di nuovo contro il Torino, e tra le ipotesi vagliate c'è schierare Olivera (nella foto sopra) centrale al suo posto (ruolo che Bielsa gli ha cucito addosso nell'Uruguay). Al tecnico viene fatta una domanda proprio al riguardo: se lo ha provato in quella posizione complice l'emergenza. La replica è una battuta fatta col sorriso sulle labbra. "Per favore, non fatemi domande fasulle… tanto voi sapete già tutto. E tutto quello che accade a Castel Volturno si viene sempre a sapere. Apprezzo la domanda, voi apprezzate la risposta".
Può succedere di tutto, perfino si possa arrivare un clamoroso spareggio per attribuire il titolo. "Nessuno immaginava che a questo punto della stagione, nel giro di un biennio, potessimo trovarci con 74 punti davanti a una squadra fortissima come l'Inter, alla quale vanno fatti complimenti sinceri per come sta giocando in Champions e per il lustro che porta al nostro Paese coi risultati. Questo avvalora ancora di più anche il nostro lavoro e la consapevolezza di qual è il livello del campionato italiano".
Cosa serve al Napoli per vincere lo scudetto? "Vediamo se l'obiettivo di dare fastidio può diventare qualcos'altro. Finora siamo stati costanti e adesso abbiamo l’opportunità di fare qualcosa di bello. A me hanno insegnato che non conta come parti e se sei primo durante il torneo, ma conta come tagli il traguardo finale".