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Con un colpo da kung-fu stende Grealish ma indica il pallone: la recita non gli evita l’espulsione

Grealish è stato steso con un colpo da kung-fu alla mezz’ora di Wolverhampton-Manchester City: il suo avversario ha provato a negare l’evidenza ma la sua recita non è bastata per evitargli l’espulsione.
A cura di Vito Lamorte
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Il Manchester City continua la sua marcia in testa alla classifica grazie al netto 3-0 sul campo del Wolverhampton che ha visto protagonista Jack Grealish in diverse situazioni. Il numero 10 dei Citizens e della nazionale inglese ha segnato la rete del vantaggio della squadra di Pep Guardiola al primo minuto di gioco, sfruttando al meglio l'assist di De Bruyne, ma poco dopo la mezz'ora è stato letteralmente abbattuto da un avversario con un colpo da kung-fu.

I tacchetti di Nathan Collins sono finiti sul petto di Grealish e l'arbitro della sfida, Anthony Taylor, non ha potuto far altro che mostrargli il cartellino rosso senza troppi giri di parole: il difensore ha provato a far valere le sue ragioni e la sua innocenza ma la decisione era inevitabile.

La parte più ‘bella', non per Grealish in tutti i casi, è la volontà da parte del calciatore dei Wolves di provare a negare l'evidenza: Collins dopo aver colpito l'avversario in petto ha indicato il pallone, come se davvero avesse anticipato l'avversario nella giocata volante. A volte sembra davvero incredibile come l'adrenalina porti a fare questi gesti nonostante le decine di telecamere che ci sono su ogni campo e come ogni azione venga scansionata in tutti particolari.

L'espulsione arrivata subito dopo la mezz'ora ha completato un inizio di gara difficile per gli uomini di Bruno Lage: ci sono voluti 55 secondi alla squadra di Pep Guardiola per prendere il comando della sfida proprio con Grealish e le cose sono peggiorate quando 15 minuti dopo Haaland ha segnato il suo 11esimo gol in campionato. Gara praticamente archiviata già nella prima parte e a chiuderla definitivamente ci ha pensato Phil Foden al 69′.

Alcuni hanno ricordato il calcio di Nigel de Jong a Xabi Alonso nella finale dei Mondiali del 2010, tra Spagna e Olanda:  in quel caso, però, l'olandese riuscì incredibilmente a farla franca perché l'arbitro Howard Webb ritenne di non dover prendere provvedimenti.

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