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Chiellini perdona il morso di Suarez: “Anch’io in campo sono un gran figlio di p…”

Giorgio Chiellini tra i tanti racconti all’interno della sua ultima biografia si sofferma anche su Italia-Urugay 2014, gara dei Mondiali in cui rimediò il famoso morso alla spalla da parte di Suarez: “E’ successo, è il suo modo di giocare e affrontare le sfide. Se perdesse la malizia sarebbe un attaccante qualunque. In campo bisogna essere furbi, anch’io so essere un grandissimo figlio di p… e ne vado fiero”
A cura di Alessio Pediglieri
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Niente da fare, l'autobiografia di Giorgio Chiellini è di quelle destinate a fare discutere, nel bene  e nel male, una marea di persone. Da Mario Balotelli e il botta e risposta tra il capitano bianconero e l'attaccante del Brescia, ai tempi dell'avventura azzurra targata 2013, a Felipe Melo, ex compagno di squadra del difensore ai tempi della Juventus. Fino alle parole verso Sergio Ramos, e alle considerazioni su un altro campione internazionale, Luis Suarez. E' qiesta l'ultima discussione che, in ordine di tempo, si è registrata e di cui si sta facendo tanto parlare in Spagna, con le parole del giocatore bianconero sull'attaccante del Barcellona, ‘scagionato' da ogni accusa.

Nessuna accusa nei confronti del bomber urugaiano che incrociò la strada di Chiellini in Italia-Urugay, partita passata nella storia per il morso del ‘cannibale' al difensore italiano. Che non ha sorvolato sull'episodio all'interno della sua biografia "Io,Giorgio". Era il 2014, si stava giocando la Coppa del Mondo e in una concitata azione in area di rigore dell'Italia successe quasi di tutto: "Non è successo niente di strano il giorno del morso. Io avevo marcato Cavani per la maggior parte della partita, un altro attaccante difficile da gestire, poi improvvisamente, ho notato che Suarez mi aveva morso la spalla. È successo, e questa è il suo modo di porsi nei confronti diretti, e, se posso dirlo, ed è anche il mio: lui e io siamo simili e mi piace affrontare così le sfide. Ammiro la sua malizia, se la perdesse diventerebbe un normale attaccante"

A proposito di quell'Italia-Uruguay, Chiellini è tornato a parlare anche di ciò che accadde nei giorni successivi, mentre sui giornali e nelle televisioni divampava la polemica: "Dopo un paio di giorni ci siamo risentiti e non c'era bisogno di chiedermi scusa Anch’io in campo sono un gran figlio di p… e ne vado fiero: le malizie fanno parte del calcio, neanche le chiamo scorrettezze. Bisogna essere furbo, io Suarez lo ammiravo da sempre".

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