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Bundesliga, Angela Merkel ha detto sì: il campionato tedesco riparte da metà maggio

Il governo tedesco ha dato il via libera alla ripartenza del campionato. I club della Bundesliga hanno già ripreso gli allenamenti collettivi e, attraverso un protocollo medico scientifico molto rigoroso, hanno accettato una percentuale di rischio “gestibile” anche in caso di riscontro di nuovi contagi. Fischio d’inizio il 16 maggio.
A cura di Maurizio De Santis
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La Bundesliga torna in campo. Si attendeva il via libera da parte del governo tedesco, lo ha dato la cancelliera Angela Merkel in occasione dell'incontro con i rappresentanti degli stati federali per definire le prossime mosse della Germania in relazione all'emergenza Covid. Il via libera è arrivato per la seconda metà di maggio (il 16, secondo la conferma ufficiale della Federazione) e sarà la lega stessa a definire la data di ripresa del campionato. Le squadre tedesche potranno dunque portare a termine la stagione – rigorosamente a porte chiuse – ed evitare il collasso dei conti a bilancio, già provati dall'impatto negativo provocato dalla crisi scaturita dall'emergenza coronavirus. La Bundesliga riparte e lancia un segnale al resto dell'Europa a mo' di esempio da seguire per tornare lentamente alla normalità (consapevoli che nulla sarà più come prima ancora a lungo) e chiudere la stagione nel solco delle indicazioni date sia dalla Uefa sia dalla Fifa.

ll protocollo medico della Bundesliga

Prevenzione, controllo e gestione del "rischio calcolato". Sono queste le linee guida del protocollo adottato dalla Germania che mira, attraverso uno screening frequente mediante l'utilizzo di tamponi e altri test diagnostici, a tenere sotto controllo le condizioni di salute dei giocatori, isolando eventuali casi di positività e riducendo al massimo i rischi di contagio. Una scelta che fa leva sui riscontri indicati dall'Istituto "Robert Koch", l'ente nazionale per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive: in base alle deduzioni, l'attività calcistica viene classificata come ‘Categoria II' nella scala di rischio. Si spiega così l'opportunità di isolare il singolo soggetto positivo al coronavirus e non l'intera squadra, ipotesi quest'ultima che comporterebbe la sospensione inevitabile della stagione.

La Francia ha calato già il sipario sulla Ligue 1 mentre Italia, Spagna e Inghilterra (sia pure con tempistiche differenti e prendendo in esame modifiche straordinarie ai format dei tornei) sono ancora possibiliste sull'opportunità di tornare in campo. La dead-line per una decisione definitiva anche in questi Paesi è fissata per questa settimana, quando – almeno per quanto riguarda la Serie A – dopo il summit tra Figc e comitato tecnico-scientifico sarà chiaro quando (18 maggio?) e come scatteranno gli allenamenti collettivi e soprattutto verrà dato corpo normativo al concetto di "gruppo squadra".

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