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La Uefa avvisa la Serie A: in Europa solo chi si qualifica con i risultati

Aleksander Ceferin, presidente dell’Uefa, conferma l’orientamento del massimo organismo del calcio europeo: dare priorità ai campionati che finiranno la stagione sul campo in vista della qualificazione alle coppe europee del prossimo anno: “Vogliamo in Europa club che abbiano vinto i campionati e le coppe nazionali, qualificandosi sulla base dei risultati”.
A cura di Redazione Sport
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L'incertezza che avvolge il calcio europeo abbraccia questa stagione, e il modo in cui finirà, ma anche la prossima. L'Uefa spera di poter portare a termine Champions ed Europa League nel mese di agosto e nel frattempo ragiona anche sulla pianificazione della prossima edizione. Quando partire, innanzitutto, ma anche l'approccio da adottare per gestire l'accesso alle competizioni. Difficile, considerati i tempi ristretti, che come da tradizione possano svolgersi diverse fasi di turni preliminari. Anche per questa ragione le modalità di qualificazione alle coppe potranno essere oggetto di discussioni nelle prossime settimane.

E si tratta di un tema che riguarda da vicino anche la Serie A. Perché l'Uefa non esclude di dare priorità, in qualche modo, alle squadre di quei campionati che concluderanno la propria stagione sul campo. Da Nyon erano già stati severi nei confronti della Francia, qualche giorno fa, con il presidente Aleksander Ceferin piuttosto diretto ai microfoni Bein Sports.

"Penso che la maggioranza delle leghe riuscirà a portare a termine il campionato. Chi non lo farà, scelta sua, dovrà affrontare i preliminari, se vorrà partecipare alle prossime competizioni Uefa".

Un concetto che il numero uno dell'Uefa ha ripetuto sulle pagine del Corriere dello Sport, con particolare attenzione per il caso dell'Italia, confermando la volontà di dare priorità a chi chiuderà il campionato regolarmente.

"L’Italia è uno dei grandi paesi calcistici europei e il suo campionato ha una valenza essenziale, è visto da molti sportivi anche al di fuori dei suoi confini. La pandemia ha messo in ginocchio l’intera economia e non solo il calcio. Assoluta priorità alla salute pubblica, ci mancherebbe, ma come tutti gli altri settori anche noi abbiamo il dovere di ripartire rispettando gli impegni ci siamo assunti. Le competizioni nazionali e quelle europee sono fisiologicamente collegate e noi vogliamo in Europa club che abbiano vinto i campionati e le coppe nazionali, qualificandosi sulla base dei risultati. È l’essenza dello sport, non solo del calcio".

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