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Rio 2016, Phelps controlla in semifinale e lancia la sfida a Czeh

Phelps arriva solo secondo nella sua semifinale nei 200 delfino. Nell’altra Czeh non convince del tutto, ma la sfida in finale promette scintille. Sorprese King e Murphy, oro nei 100 farfalla donne e nei 100 dorso, con il nuovo record olimpico.
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Michael Phelps accende Rio. Il Cannibale di Baltimora vuole il ventesimo oro olimpico in carriera ma si vede bruciato in semifinale dall'ungherese Kenderesi, unico a scendere sotto l'1'54"."Sono felice" dice, "è la seconda volta che gli nuoto accanto e che lo batto: qui poi ho fatto il mio personale". Phelps lascia comunque un'ottima impressione per 170 metri e lancia la sfida a Laszlo Czeh, il campione europeo e mondiale in carica sulla distanza, non troppo brillante nella prima semifinale. Nella sua semi, la seconda, Phelps si trova accanto l'aggressivo Le Clos, campione olimpico in carica, in corsia 5 ma il sudafricano deve amministrarsi soprattutto alla distanza. Il Cannibale si mette subito davanti a tutti già dalla prima virata ma si fa bruciare dal magiaro, pericoloso in ottica finale, proprio negli ultimi metri. Il connazionale Czeh arriva lungo alla seconda virata con il sorprendente cinese Zhuha Li, classe 1999, capace di reggere per i primi 100 metri. Crolla l'australiano Irvine mentre sale la progressione dell'ungherese che vince la semifinale in 1'55″18. Una gara che il fuoriclasse ha gestito sotto ritmo anche senza uno sprint deciso nell'ultima vasca. E si prepara a una finale da non perdere.

Verdetti – Il lunedì di Rio lascia un altro verdetto chiaro: l'Australia non è più la nazione guida del dorso. Deludono Mitchell Larkin e Emily Seebohm restano fuori dal podio sui 100. Brillano le nuove stelle Usa, ii giovani Mitchell Murphy e Lillia King, oro con record olimpico annesso nei 100 dorso e nei 100 rana, la gara che segna la crisi della campionessa olimpica di Londra, la lituana Meilutyte.

Sun vola sui 200 – Sun Yang, argento olimpico sulla distanza quattro anni fa a Londra, si prende l'oro sui 200 stile libero, il terzo a cinque cerchi in carriera. Il cinese va col suo passo, non si lascia trascinare dal passaggio folle di Chad Le Clos ai 100. Rimonta nelle ultime due vasche, chiude in 1'44″65 davanti al sudafricano, secondo argento e terza medaglia olimpica in carriera, e Conor Dwyer, deludente nel finale. Una vittoria che segue le polemiche con l'australiano neo campione olimpico sui 400 Horton, salvo per miracolo per essere finito in un dirupo in primavera. "Mi si è avvicinato Sun Yang per dirmi ciao, ma l’ho ignorato. Non ho tempo e non ho rispetto per i dopati. Così l’ha presa male e mi ha schizzato. Ma io ho continuato a farmi i fatti miei" ha detto. "Sono pulito e controllato, ho diritto a essere rispettato e a gareggiare" ha risposto il cinese, detronizzato sui 400 e nuovo re dei 200. Deludono, invece, Biedermann e Guy, che mantiene comunque una buona chance di podio nella 4×200.

100 dorso, Honssu show – E' fantastica Ktinka Hosszu, che stampa una progressione incredibile nella seconda vasca dei 100 dorso. L'ungherese firma un 58”45, davanti all'americana Baker. Bronzo ex aequo al Canada con Masse, rivelazione al Settecolli, e Cina con Fu. Fuori dal podio, invece, Nielsen e l'attesa australiana Seebohm. Hosszu ha dimostrato ancora una volta, dunque, dopo aver frantumato il record del mondo dei 400 misti, che c'è una ragione se la chiamano Lady di Ferro. Allenata dal marito che non manca di incitarla da bordo vasca, passa in acqua dieci ore al giorno per portare il nuoto "in un'altra dimensione" ha detto. Dopo le delusioni di Londra e una laurea presa in California, ha nuotato ogni giorno, anche a Capodanno a La Reunion. Voleva solo Rio, fortissimamente Rio. E se l'è presa di forza.

Murphy da record – Grandi emozioni anche nella finale maschile sulla distanza. Notevole la spinta di Ryvlov, bronzo mondiale a Kazan sui 200, poi però risale il primatista europeo Lacourt. La distanza ha un nuovo padrone, Ryan Murphy, alla prima Olimpiade e già primo atleta a scendere sotto i 52 secondi senza i costumi in poliuretano. "E' per questo che ho lavorato tutta la vita, sono contento di aver avuto le forze per tenere fino alla fine" ha detto a caldo a Rai Sport. Forte del secondo miglior tempo al mondo alla vigilia della finale, pennella una subacquea pregevole dopo la virata e una splendida progressione fino al record olimpico in 51″97. Si inserisce al secondo posto il cinese Jiayu Xu, alla prima finale olimpica sulla distanza, davanti all'americano David Plummer, fresco di oro in staffetta che non ha mai vinto a livello individuale. Resta fuori dal podio il campione del mondo in carica Larkin.

Sorpresa King – Ma la vera sorpresa arriva dai 100 farfalla. Lillia King, classe 1995 e ala prima Olimpiade, forte del miglior crono mondiale del 2016, è la nuova regina dei 100 rana. "Sono emozionatissima, senza parole" dice commossa in zona mista King, che trionfa con il nuovo record olimpico, 1'04″93. Argento per la controversa e fischiatissima Yulia Efimova, campionessa del mondo, due volte squalificata per doping e due volte riammessa. "Sono molto sorpresa della reazione del pubblico" dice in lacrime a Elisabetta Caporale, "ma cerco di non pensare al pubblico e di concentrarmi su quello che devo fare, di andare per la mia strada". Catherine Meili, oro ai Giochi Panamericani, aggancia il bronzo mentre continua il crollo della campionessa olimpica in carica Ruta Meilutyte (tre secondi più lenta del personale, 9 decimi peggio del tempo nuotato in batteria), uscita malissimo dal Mondiale di Kazan e in ombra anche a Roma al Sette Colli.

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